02/02/2012 di Redazione

Via all'IPO, Facebook fa il grande passo

La società di Zuckerberg ha presentato il dossier preliminare per la quotazione a Wall Street, con l’obiettivo di raccogliere almeno cinque miliardi di dollari. Gli indicatori 2011 del social network sono altalenanti: al 39% di crescita alla voce utenti a

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Non che prima avesse scherzato, ma adesso Facebook fa veramente sul serio: il social network è pronto a sbarcare in Borsa, e lo farà in grande stile. La società ha appena presentato alla Security and exchange commission (Sec, l’equivalente della Consob italiana) i documenti necessari per la quotazione, che è attesa per il mese di maggio e risponderà al simbolo “fb”, con Morgan Stanley nel ruolo di principale sottoscrittore dell’ Offerta Pubblica Iniziale. Ancora non si sa se la destinazione finale sarà il Nasdaq o il New York Stock Exchange.

Mark Zuckerberg è proprietario del 28,4% di Facebook


Nel dossier preliminare la compagnia di Zuckerberg prevede di raccogliere 5 miliari di dollari, una cifra che supera nettamente gli 1,9 miliardi di dollari rastrellati nel 2004 da Google per il proprio sbarco a Wall Street, e che potrebbe gonfiarsi fino ai 10 miliardi in base alla valutazione che verrà assegnata alla società: si parla di 75 o addirittura 100 miliardi di dollari. Al momento, Facebook non ha specificato né il numero né il costo delle azioni che intenderà mettere sul mercato.

“Vogliamo andare in Borsa per i nostri dipendenti e investitori'”, ha dichiarato Mark Zuckerberg, a cui – come si legge nei documenti sottoposti alla Sec – nel 2011 sono spettati un salario di 483mila dollari e un compenso complessivo di 1,49 milioni di dollari. Il prospetto riporta anche cifre più generali, relative alla società: nel 2011 Facebook ha registrato utili netti per 668 milioni e un fatturato di 3,7 miliardi di dollari. Il pubblico di utenti attivi (cioè che si collegano alla piattaforma almeno una volta al mese), lo scorso anno è cresciuto del 39% rispetto al 2010, coinvolgendo 845 milioni di internauti, mentre è calata la quota di fatturato derivante dalla pubblicità online (da 95% a 85%).

Resta corposa, a testimonianza della strategia di diversificazione perseguita negli ultimi anni, la fetta di fatturato derivante dalla vendita di beni digitali attraverso società partner, come quelle che sviluppano videogiochi: 557 milioni di dollari. Zynga, in particolare, con i suoi social game sbocciati sul modello di Farmville, da sola genera il 12% del fatturato complessivo di Facebook.

Il responso del mercato al passo di Zuckerberg nel mondo borsistico lo si vedrà soltanto in primavera, ma per il momento un dato è già certo: l’attenzione per ogni mossa strategica compiuta da Facebook è altissima. Lo dimostra il fatto che ieri il sito Internet della Security and exchange commission ha rischiato l’intasamento, poi sventato aggiungendo capacità al server.


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