VMware ha deciso di dare nuova linfa ai servizi per la cloud ibrida offerti tramite i suoi partner. L’azienda ha quindi lanciato il VMware vCloud Air Network, un’evoluzione di quello che prima veniva chiamato VMware Service Provider Program (Vspp), e ha cambiato nome al suo VMware vCloud Hybrid Service trasformandolo in VMware vCloud Air. La rete mondiale di partner in grado di offrire servizi di cloud ibrida conta oggi circa 3.800 fornitori, presenti in oltre cento paesi, formando così il più grande network di servizi cloud basati su tecnologie VMware. Il suffisso “Air” identificherà d’ora in poi tutta l’offerta “as-a-service” di VMware, che comprende soluzioni a valore aggiunto come Infrastructure-as-a-Service, Desktop-as-a-Service e Disaster Recovery-as-a-Service.
La scelta di VMware vuole sottolineare l’importanza e la rapida crescita che VMware vCloud Air (nato nel 2013 come Hybrid Service) ha registrato in questi mesi negli Stati Uniti, in Europa e nell’area Asia-Pacifico. Attualmente VMware si appoggia a otto data center che si trovano in Usa, Gran Bretagna e Giappone, dove la società ha creato una joint venture con SoftBank Telecom e SoftBank Commerce & Service (SoftBank C&S). Altra partnership strategica è stata recentemente annunciata in Cina, con China Telecom, per offrire un servizio di cloud ibrido a Pechino.
Per aiutare i clienti a orientarsi nella corposa offerta di VMware e tra i suoi partner, la società a messo a punto un sistema di certificazioni. I partner “Hybrid Cloud Powered” utilizzano VMware vCloud Director per consentire un flusso bidirezionale fra l’ambiente del cliente e quello del partner, mentre i partner “Horizon DaaS Powered” dispongono di tecnologia cloud per supportare il deployment di tecnologia Desktop-as-a-Service. VMware sta pensando per il futuro anche ad altri sistemi di certificazione per offrire ulteriori servizi vCloud Air.