07/10/2010 di Redazione

Vodafone: diecimila antenne per mille Comuni

Il progetto "1000 comuni" di Vodafone è un'altra spallata all'immobilismo delle telecomunicazioni nazionali a banda larga. Le promesse di Paolo Bertoluzzo, AD di Vodafone Italia. I dettagli e gli interrogativi del progetto

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Diecimila nuove antenne con impianti Hspa+ per raggiungere 1.000 comuni italiani tra i 1.800 che oggi non hanno nessun accesso alla rete. Un miliardo di euro investimento in tre anni. Questi sono i numeri del piano Vodafone di cui abbiamo dato notizia ieri a seguito di una conferenza stampa organizzata in poche ore dalla multinazionale (vedi Vodafone risolverà il digital devide in tre anni).

Si tratta della seconda decisa spallata, dopo l'annuncio del progetto Fibra per l'Italia, all'immobilismo delle telecomunicazioni nazionali e in particolare a Telecom Italia. "Dove non arriva l'Adsl arriveremo noi" è uno degli slogan che sono stati rilanciati dall'amministratore delegato Paolo Bertoluzzo, ieri decisamente "carico" e convincente. Ma la sostanza del progetto qual è? E, soprattutto, c'è?

L'idea è quella di utilizzare una tecnologia radio consolidata, probabilmente all'inizio la Hsdpa a 14,4 Megabit al secondo per poi passare all'Hspa+, per portare la banda larga in quelle zone dove l'Adsl non arriverebbe in un tempo ragionevole: zone rurali e piccoli comuni. Una fascia di potenziali clienti stimata in circa il 12% della popolazione nazionale.

Antenne per telefonia cellulare


Bertoluzzo assicura una velocità media per cliente di circa 2 Megabit al secondo, una misura sulla carta più che sufficiente per portare una connessione efficiente a clienti privati e piccole imprese (alzi la mano chi oggi, fuori dai grandi centri urbani, può godere di una connessione con prestazioni superiori). "Può sembrare poco se paragonato alle prestazioni della fibra ottica", ha detto Bertoluzzo, "ma non dimentichiamoci che il tanto decantanto piano Obama prevede una velocità per utente di poco più di 700 Kilobit per secondo, e che il piano Caio ipotizza la disponibilità, per le aree del digital divide, di 1 Megabit".

Il piano prevede il "cablaggio senza fili" di un comune al giorno per tre anni, per un totale di 1.000 paesi, con la messa in opera di circa 5.000 antenne in zone non coperte dal segnale e di altre 5.000 per potenziare zone dove di segnale ce n'è troppo poco per assicurare la banda larga.

Anche sul fronte degli impianti "casalinghi" Vodafone si affida a tecnologie e offerte collaudate, sempre nell'ottica di ottenere il massimo con un investimento sostenibile.
Chi aderirà all'offerta si porterà in casa o in ufficio una "banale" Vodafone Station se vorrà sfruttare la connessione anche per telefonare, oppure una Vodafone Internet Key WiFi se avrà bisogno solo della connessione al Web.

La Vodafone Station.



In questo modo, non ci sono tempi di attesa. Appena si riceve o si ritira il dispositivo si è subito connessi, potendo usufruire della larga banda su tutti i dispositivi (Pc, tablet, smartphone) WiFi della casa o dell'ufficio.

Le tariffe sono al momento quelle già previsti dai piani Vodafone, Bertoluzzo non ha indicato offerte mirate ai cittadini coinvolti nel progetto "1000 Comuni", anche se ci sono ancora un paio di mesi di tempo per regolare di fino l'offerta.

Tra l'altro, l'iniziativa non è del tutto nuova: segue quella meno pubblicizzata denominata "Un comune al mese" che Vodafone ha inaugurato a gennaio del 2009 e che vede oggi circa 20 Comuni coperti dalla banda larga via radio. Alcuni nomi che rendono l'idea delle dimensioni dei paesi? Trigolo in Lombardia, Melara in Veneto, Casacanditella in Abruzzo, Nurri in Sardegna. I più curiosi potranno interrogare Google per capire di che cosa stiamo parlando.

Quello della scelta dei Comuni da coprire è forse il lato meno chiaro del progetto. L'elenco verrà pubblicato strada facendo, a partire da gennaio, con grande trasparenza sul sito www.1000comuni.vodafone.it, ma su quali siano i criteri Bertoluzzo non si è sbilanciato più di tanto: "Ovviamente favoriremo i Comuni le cui amministrazioni non ci metteranno i bastoni tra le ruote", che tradotto significa, ovviamente, che Vodafone privilegerà le zone dove cittadini e sindaci non si opporranno all'installazione degli impianti.

Casacanditella in Abruzzo


Meno chiara è l'intenzione di Vodafone di sfruttare o meno eventuali contributi locali o di verificare, calcolatrice alla mano, la profittabilità dei clienti delle varie zone. Probabilmente, e comprensibilmente, verrà stilata una graduatoria che terrà conto del numero di utenti e soprattutto di piccole imprese, privilegiando i Comuni dove il ritorno dell'investimento è più probabile (come dire: va bene colmare il digital divide, ma operare in perdita non è quello che ci si aspetta da un'azienda privata).

I cittadini o gli amministratori locali che volessero promuovere il proprio territorio possono comunque farlo, segnalando le candidature al numero verde 800.713.937 o collegandosi al sito citato sopra.

Nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto "1000 comuni" la polemica che tiene banco in questi mesi sull'attuazione del piano per cablare l'Italia è rimasta volutamente fuori dalla porta. Non sono mancate, però, le mosse tattiche di Vodafone per trovarsi nella posizione migliore se e quando le cose si sbloccheranno.

Paolo Bertoluzzo, amministratore delegato di Vodafone Italia


In particolare, non sono passati inosservati un paio di complimenti espliciti  di Bertoluzzo al Governo e al lavoro svolto sul fronte della connettività radio. "I tempi di realizzazione del progetto 1000 Comuni saranno brevi anche grazie a un paio di semplificazioni amministrative introdotte lo scorso anno da questo Governo", ha detto Bertoluzzo, "che ha lavorato molto bene sia sul fronte delle procedure necessarie per l'installazione di nuovi impianti, sia su quello della disponibilità di nuove frequenze, in particolare l'asta per i 2.100 MHz e il refarming dei 900 MHz".

A molti è sembrata una mossa per blandire l'Esecutivo, vista anche la recente nomina di Paolo Romani, eex sottosegretario incaricato alle Comunicazioni e ora Ministro dello Sviluppo, per posizionarsi nel giusto sistema di alleanze dopo la "rottura" con Agcom a proposito del tavolo tecnico del Comitato NGN e della vicenda dei rincarichi nelle tariffe di terminazione dell'unbundling dell'ultimo miglio.

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