16/12/2016 di Redazione

Watson, il cervello di Ibm, va al volante delle future Bmw

Un nuovo accordo fra il colosso dell’automotive tedesco e quello americano dell’Ict ha l’obiettivo di portare “intelligenza” su futuri veicoli connessi, che sapranno imparare le abitudini e necessità del guidatore.

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L’intelligenza artificiale di Ibm e la sua nuvola saranno i “motori” delle automobili Bmw del futuro. Una nuova alleanza va ad aggiungersi nel già affollato spazio dei progetti riguardanti la guida autonoma o “driverless” e più in generale i veicoli connessi, equipaggiati con sensori, fotocamere, connettività e nuove interfacce uomo/macchina. Ci lavorano, da anni, sia Google (ora con una nuova azienda ad hoc, Waymo) sia Apple e molti grandi nomi dell’automotive, come Tesla, Volvo, Ford, Mercedes, Audi e Toyota.  Senza dimenticare Uber, che insieme a Volvo è già arrivata a portare sulle strade di San Francisco i primi taxi senza conducente, salvo incontrare l’opposizione delle autorità californiane.


Il coinvolgimento di Ibm in questo scenario è quasi scontato: oltre alla connettività e ai sistemi di computer vision, alle automobili senza conducente servono capacità di calcolo nel cloud, analytics e intelligenza artificiale. Ambiti in cui Big Blue eccelle, con la piattaforma Bluemix e con il “cervellone” Watson. La società statunitense, d’altra parte, ha già in essere accordi con General Motors e con Il gruppo Psa Peugeot Citroën, dunque non concederà alcuna esclusiva a Bmw.


Ma la nuova collaborazione vola alto e si differenzia dai progetti già in corso: l’obiettivo è quello di utilizzare le capacità di machine learning di Watson per consentire ai veicoli di “apprendere” i bisogni, le preferenze e le abitudini del proprietario dell’auto. Queste informazioni saranno sfruttate per migliorare tanto la sicurezza, quanto la piacevolezza della guida. Qualche esempio chiarisce l’idea: potrà essere l’automobile stessa a impostare l’altezza del sedile o la distanza dai pedali, oppure a suggerire la destinazione da raggiungere e il percorso più breve. A bordo, quasi scontatamente, non mancheranno interfacce basate su comandi vocali e applicazioni di navigazione Gps, aggiornamento della viabilità, informazioni sul meteo, tutte basate su dati raccolti in tempo reale da Internet.

 

 

L’accordo prevede che un gruppo di ricercatori e ingegneri di Bmw lavorino nella sede mondiale dei progetti di Internet of Things di Big Blue, ovvero nel centro Ibm Watson Internet of Things di Monaco. Qui si svilupperanno nuovi prototipi di vetture a partire dal modello di auto ibrida sportiva Bmw i8, prototipi che saranno testati utilizzando la piattaforma cloud Bluemix.

 

 

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