14/10/2014 di Redazione

WebEx non è sicuro: serve una password per non farsi spiare

È necessario proteggere le conferenze web avviate mediante Cisco WebEx affinché non si uniscano soggetti non autorizzati. A rischio la diffusione di dati sensibili e di informazioni private. Già numerose le aziende coinvolte.

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Le video riunioni effettuate mediante Cisco WebEx non sono più così sicure. Lo ha ammesso la stessa azienda di San Jose, invitando i propri clienti a proteggere l'accesso ai meeting virtuali con delle password. Alla conclusione Cisco è giunta dopo aver studiato il problema insieme al giornalista Brian Krebs, la firma del sito specializzato in sicurezza krebsonsecurity.com. Analizzando il modo in cui una serie di grandi aziende a stelle e strisce utilizzano WebEx, si scopre che la maggior parte di queste riunioni vengono avviate a cuor leggero, senza pensare al rischio di accessi da parte di estranei.

Krebs ha spiegato, infatti, che chiunque potrebbe unirsi a una conferenza privata semplicemente accedendo all'Event Center di WebEx. Il giornalista e Cisco hanno dunque allertato una cinquantina di aziende di questo problema. Tra le società che non proteggono le loro videoconferenze con una password (arrivando addirittura, in certi casi, a permette di registrare le sessioni), il Krebs cita il Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti, Charles Schwab, Csc, Cbs, CVSFannie Mae, Jones Day, Orbitz, Paychex Services e Union Pacific.

Cisco, in effetti, offre una serie di opzioni per gestire i meeting privati e quelli pubblici, come per esempio la richiesta di default di impostare una password. L’opzione, però, può essere facilmente disattivata. “Gli incontri più sicuri saranno sempre protetti da una password complessa”, ha commentato Aaron Lewis, esperto di global social media marketing sul blog della società. Il suo consiglio (abbastanza ovvio) è quello di autorizzare l'inserimento di nuovi membri “solo se c'è una vera ragione di business”.


Un altro suggerimento è quello di disattivare l'opzione "join before host", che darà la visibilità delle persone che si sono unite alla rinunione. Inoltre, impostando “host as presenter” è possibile prevenire il rischio che qualcuno si unisca al meeting virtuale e ne condivida i contenuti.

Al problema della protezione dei dati che viaggiano sulla Rete sotto forma di telefonate, chat o videochat in effetti inizia a essere percepito, sia dai vendor di soluzioni It sia da quelli di sicurezza. Recentemente alcuni, come ParternData, hanno presentato soluzioni di crittografia per le chiamate VoIP, mentre una ricerca di Kaspersky Lab e B2B International ha evidenziato come il 18% degli italiani tema di essere spiato attraverso la webcam del proprio Pc, al punto di arrivare a coprirla.

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