14/05/2015 di Redazione

Wind e 3 Italia: nozze entro tre mesi per diventare i primi

L’ipotesi di fusione fra i due operatori telco trova nuove conferme: a detta di Bloomberg, sarà conclusa prima di settembre. Il nuovo polo supererà Telecom Italia e Vodafone per numero di clienti e giro d’affari e sarà capeggiato, secondo indiscrezioni, d

immagine.jpg

Già nell’aria da mesi, con nuovi rumors consistenti arrivati a febbraio, la fusione fra Wind e 3 Italia sembra quasi cosa fatta. Così sostiene Bloomberg, e tanto è bastato alla stampa italiana per parlare di nozze imminenti, atto finale di una trattativa fra le più lunghe nella storia del settore telecomunicazioni. A detta della testata statunitense, la fusione societaria sarà siglata entro tre mesi. Dalla combinazione fra quelli che attualmente sono il terzo e il quarto operatore italiani risulterà un polo da oltre 30 milioni di utenti e 6,4 miliardi di euro di ricavi annui.

L'avvicinarsi della fusione sembra confermato anche dalle dichiarazioni rilasciate ieri dall'amministratore delegato di VimpelCom (l’operatore telco olandese proprietario di Wind), Jean-Yves Charlier. Il numero delle grandi telco attive nello Stivale passerebbe da quattro a tre, con Telecom Italia e Vodafone costrette a scendere di un gradino (da prima a seconda e da seconda a terza) in quanto a giro d’affari e clienti, ma anche avvantaggiate dalla minore competizione sulle tariffe.

Di fronte al nuovo e più ristretto oligopolio, a detta degli analisti, le authority nazionali ed europee non dovrebbero sollevare obiezioni, dal momento che analoghe operazioni sono state approvate in questi anni (e dovranno a breve pronunciarsi anche su British Telecom ed EE). Sempre a detta di Bloomberg, che cita “fonti vicine alla questione”, gli azionisti caldeggiano per posizionare sulla poltrona di Ceo Maximo Ibarra ovvero l’attuale amministratore delegato di Wind.

Gli ultimi dati trimestrali annunciati ieri da VimpelCom indicano per l’Italia ricavi in caso del 6%, a 1,1 miliardi di euro, e un calo di abbonati nel 3%. La società è a sua volta controllata dalla norvegese Telenor, che possiede il 43% dei diritti di voto, e dal miliardario russo Mikhail Fridman.
 

ARTICOLI CORRELATI