05/02/2015 di Redazione

Windows 10 gratis, mossa vincente: su 358 milioni di Pc in un anno?

Secondo stime elaborate sulla base dell’upgrade alla versione 8.1, il nuovo sistema operativo dal momento del lancio potrebbe impiegare meno di 12 mesi per raggiungere oltre 350 milioni di utenti. La strategia dell’aggiornamento gratuito ripagherà Microso

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Windows è e sempre più sarà il trampolino di lancio dei prodotti Microsoft. Un trampolino gratuito, che servirà però a vendere applicazioni e servizi. Dal sito americano di Computerworld è rimbalzata una stima, che darebbe ragione alla strategia di upgrade gratuito scelta dalla società di Redmond: Windows 10 potrebbe insediarsi su 358 milioni di Pc entro il primo anno dal lancio, superando nettamente la velocità di adozione di Windows 8. Si tratta, come detto, di una stima, ricavata partendo da un dato di fatto, cioè il ritmo dell’aggiornamento alla versione 8.1.

Secondo i monitoraggi di Net Applications, basati su un controllo a campione dei Pc che si collegano a Internet, nel mese di ottobre 2014 (cioè a un anno dal lancio di 8.1) Windows 8 e 8.1 risultavano installati sul 65% dei Pc con sistema operativo Microsoft, con un incremento del 15% rispetto a sei mesi prima. Ad accelerare questo passaggio, secondo la visione unanime degli analisti e come facilmente interpretabile, è stata la scelta di offrire Windows 8.1 come upgrade gratuito.

In sostanza, la rapidità di adozione di 8.1 non ha precedenti in nessuna altra release della piattaforma di Microsoft. Con maggiori ambizioni, da Redmond si tenterà di fare lo stesso con il sistema operativo “universale”, per Pc, tablet e smartphone, il cui lancio ufficiale è atteso entro quest’anno (forse a ottobre) e attualmente presentato come preview.

 

I dati di Net Applications aggiornati a gennaio 2015

 

Il calcolo dei 358 milioni di Pc è stato fatto considerando il numero di terminali Windows 8 e 8.1 e di quelli con a bordo Seven, ipotizzando per questi ultimi una velocità di update molto più lenta. Il 45% dei Pc Windows 7, secondo Idc, sono macchine aziendali il cui aggiornamento non dipende dalla libera scelta dell’utente; per Gartner, inoltre, escludendo gli early adopter bisognerà attendere il 2018 per la prima consistente ondata di adozione di Windows 10 nei contesti di lavoro. D’altra parte, Seven continuerà a essere supportato da Microsoft con aggiornamenti e patch fino al 2020.

Quel che è certo, ed esplicito, è che Microsoft mira a ridurre la frammentazione attualmente esistente nel panorama Windows (una base installata di 1,52 miliardi di Pc), portando il maggior numero possibile di utenti verso la release numero 10. “La frammentazione”, ha spiegato Terry Myerson, executive vice president della divisione Sistemi Operativi, “rende difficile il compito degli sviluppatori di app”.

A proposito di applicazioni, il sito di Neowin ha ribadito precedenti congetture sull’intenzione di arricchire il Windows Store con applicazioni “importate” da altri ecosistemi, quello di Android in primis. Microsoft starebbe valutando la fattibilità tecnica e ancor più quella legale di una tale mossa inclusiva, e sarebbe interessata anche a importare sul nuovo browser Spartan gli add-on di Chrome. Windows 10, insomma, dovrà diventare una "culla" per far convergere il maggior numero di utenti e di prodotti monetizzabili.

 

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