16/06/2017 di Redazione

Windows Server ama trasformarsi, aggiornamenti ogni sei mesi

Anche per il sistema operativo destinato ai server, Microsoft ha scelto di rilasciare d'ora in poi due aggiornamenti all'anno, in primavera e in autunno, così come già deciso per Windows 10. Novità anche per Nano Server e Server Core.

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I tempi “rilassati” del passato saranno presto un ricordo anche per Windows Server: così come deciso per al sistema operativo classico per computer, a partire dal numero 10, Microsoft ha esteso anche alla piattaforma per i server la politica di aggiornamento semestrale. A partire dall'autunno prossimo, il rilascio degli upgrade mirati a introdurre modifiche e nuove funzionalità avverà due volte all'anno (in primavera e in autunno, appunto) e non più a distanza di svariate rivoluzioni terrestri intorno al sole come in passato.

In aprile Microsoft aveva annunciato il passaggio alla cadenza semestrale per gli aggiornamenti riguardanti Office 365 ProPlus, per Windows 10 e per System Center Configuration Manager, a beneficio di una migliore programmazione dell'It nelle aziende. L'estensione di questa politica a Windows Server permetterà alle aziende di ottenere un duplice vantaggio: da un lato, un'analoga possibilità di prevedere e gestire con anticipo eventuali fermi macchina o riavvii dovuti agli aggiornamenti dei server; dall'altro, una più veloce introduzione di innovazioni e miglioramenti rispetto al passato.

Chi fosse iscritto al programma Software Assurance rivecerà automaticamente gli aggiornameni semestrali sia per Windows Server Standard sia per l'edizione Datacenter nel momento stesso del rilascio. Diversamente, sarà necessario installarli attraverso l'immagine software messa a disposizione su Azure o su altre piattaforme cloud. Per chi non desiderasse cambiare abitudini, sarà comunque possibile continuare a ricevere gli update con la vecchia cadenza e con il servizio di supporto esteso si potrà perserverare nell'utilizzo di una medesima edizione per ben 16 anni.

Altre due novità annunciate contestualmente da Redmond riguardano Nano Server e System Center. La prima è una variante “nana” di Windows Server: non un sistema operativo a sé stante, ma piuttosto un'opzione di installazione del software, adatta all'impiego in data center e cloud privati e ancor più leggera in termini di risorse usate (meno spazio su disco, meno aggiornamenti e riavvio più veloce) rispetto Windows Core. Tale opzione è prevista per il solo Windows Server 2016 e con il prossimo aggiornamento di quest'ultimo – questa la novità – si potrà scegliere una variante di Nano Server ulteriormente ottimizzata e leggera, circa il 50% in più rispetto a quella attuale.

Avendo eliminato ai fini della “dieta” le funzionalità di gestione dell'infrastruttura e ruoli, la piattaforma così ripensata sarà destinata specificamente a chi deve eseguire applicazioni containerizzate (e qui peraltro cade a fagiolo l'annuncio recente del supporto ai container basati su Linux in Windows Server). Per i sistemi destinati ad attività più infrastrutturali, come l'hosting di macchine virtuali e container, l'opzione di installazione da privilegiare sarà Server Core. Il terzo e ultimo annuncio riguarda System Center, un insieme di strumenti per il deployment, la configurazione, la gestione e il monitoraggio di infrastrutture e data center virtualizzati.

 


 

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