11/05/2018 di Redazione

Xiaomi (con Google) suona al citofono delle case degli americani

La società cinese ha annunciato l'imminente introduzione del supporto a Google Assistant su tre suoi dispositivi di smart home, fra cui l'abat-jour connessa da 16 milioni di colori. Ed è pronta a sbarcare sul mercato statunitense.

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Per chi desideri una casa “intelligente”, popolata di dispositivi connessi quali smart spaker, lampade, videocamere di sorveglianza e televisori tuttofare, Xiaomi oggi può rappresentare una valida alternativa ai prodotti di Amazon, Google ed Apple. L'azienda di Pechino è sta allargando il raggio d'azione dell'offerta di smart home – lampade, lampadine, smart socket – come già fatto per gli smartphone, e punta adesso tanto all'Europa quanto agli Stati Uniti. Quegli stessi Usa in cui Zte è stata messa al bando si preparano, infatti, ad accogliere le proposte di domotica della altrettanto cinese Xiaomi, che troveranno altri canali di distribuzione oltre a quelli online di Amazon e del sito Mi.com.

L'annuncio è arrivato nel corso della conferenza Google I/O, insieme alla comunicazione del supporto all'Assistant di Big G sui dispositivi di smart home di Xiaomi. In sostanza, sarà possibile usare il programma per azionare e gestire da remoto, tramite voce, alcuni oggetti connessi. I primi tre prodotti capaci di dialogare con Google Assistant saranno anche i primi a debuttare in distribuzione nel mercato nordamericano: si tratta della “abat jour connessa” Mi Bedside Lamp, della lampadina Mi Led Smart Bulb e della presa intelligente Mi Smart Plug.

Impartendo comandi all'assistente di Google installato su uno smartphone Android si potrà, quindi, regolare il grado di luminosità e la tonalità emesse dalla Bedside Lamp (la quale può riprodurre oltre 16 milioni di colori) oppure spegnere e accendere altri dispositivi tramite smart socker.

In Italia, invece, Xiaomi è pronta a prendere domicilio fisico con l'apertura del primo negozio Mi Home, a Milano da fine mese (l'inaugurazione è fissata al giorno 24 maggio). Il punto vendita meneghino si affiancherà ai circa trecento presenti in Cina e ai quattro spagnoli (tre a Madrid e uno a Barcellona), ricalcando il medesimo concept ispirato agli Apple Store.

 

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