07/05/2018 di Redazione

Xiaomi si affida a Wind Tre per lo sbarco ufficiale in Italia

L’azienda cinese ha siglato un accordo con Ck Hutchison, che controlla il 50% dell’operatore, per distribuire smartphone e altri prodotti nel nostro Paese. Il deal consegne nelle mani della giovane realtà asiatica 130 milioni di potenziali clienti e il su

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Xiaomi sbarca ufficialmente in Italia grazie a un accordo con Wind Tre. L’azienda cinese, ormai quarto player al mondo nel mercato degli smartphone, ha firmato un accordo con l’operatore italiano (tramite la holding Ck Hutchison) per portare nel nostro Paese cellulari e altri prodotti della divisione “Mi Ecosystem” (device per il fitness e la domotica). Ma non solo: in seguito alla stretta di mano con Ck Hutchison, Xiaomi potrà invadere anche Austria, Danimarca, Svezia, Irlanda, Regno Unito e Paesi Bassi. Gli smartphone della giovane società cinese (nata otto anni fa), sono disponibili da tempo in Italia, ma fino ad oggi i consumatori dovevano ricorrere ad altri canali distributivi, come ad esempio Amazon tramite venditori terzi, o attraverso negozi online non ufficiali. Una serie di pratiche che ha finora garantito la circolazione dei cellulari Xiaomi nella Penisola, ma che ha fatto mancare ai clienti elementi fondamentali come il supporto ufficiale e altri servizi.

Adesso cambia tutto e, con il supporto di Ck Hutchison, la compagnia asiatica potrà contare su una rete di oltre 17.700 negozi nel mondo e 130 milioni di utenti mobili. Una potenza di fuoco non indifferente, che permetterà a Xiaomi di crescere ulteriormente e di aumentare la propria pressione sui primi tre player del mercato (Samsung, Apple e Huawei). A fine maggio, inoltre, l’azienda dovrebbe inaugurare il primo store in Italia, a Milano.

L’accelerazione di Xiaomi nel settore smartphone è stata impressionante e la società fondata da Lei Jun si appresta a vivere altri mesi decisivi. È notizia di pochi giorni fa l’ormai imminente quotazione alla Borsa di Hong Kong, con l’obiettivo di raccogliere almeno dieci miliardi di dollari e arrivare così a una valutazione di cento miliardi. L’obiettivo ora è scalzare Huawei dal terzo posto: secondo gli ultimi dati di Strategy Analytics, nel primo trimestre 2018 il gruppo di Shenzen ha consegnato 39,3 milioni di device, contro i 28,3 milioni di Xiaomi, ma quest’ultima ha più che raddoppiato la propria quota di mercato in un anno.

 

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