22/06/2011 di Redazione

Yahoo: il Ceo Carol Bartz vicina al licenziamento

L'assemblea degli azionisti di Yahoo, che si terrà domani, si preannuncia infuocata: poterebbero essere chieste a gran voce le dimissioni dell'amministratore delegato che prese il posto di Jerry Yang. A rischio anche il presidente Roy Bostock.

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Carol Bartz, CEO di Yahoo, sembra sempre più vicina al licenziamento. Dopo grandi aspettative e una insolita dose di fiducia (Le chiavi di Yahoo vanno a Carol Bartz), la gestione di Yahoo da parte della signora Bartz ha soddisfatto sempre meno le attese dei dipendenti, che in meno di un anno hanno fatto cadere il suo indice di gradimento di oltre 30 punti percentuali.

Ma più importante, oltre ai dipendenti ad essere molto scontenti sarebbero gli investitori, che a quanto pare starebbero chiedendo a gran voce un nuovo amministratore delegato alla guida dell'azienda.

Carol Bartz, CEO di Yahoo

A fomentare le voci di corridoio su un possibile cambiamento sono le aspettative sull'assemblea annuale degli investitori, che si terrà domani e si preannuncia come una corrida a tutti gli effetti. Jon Miller a capo di Fox Digital e David Kenny, un membro del consiglio di amministrazione, sono dati come i candidati più papabili per la sostituzione immediata della Bartz.

Secondo quanto riportato da molti giornali esteri, inoltre, la fila degli agguerriti insoddisfatti include anche Eric Jackson, uno dei principali investitori, che spera in una nomina di Masayoshi Son di Softbanks o di Jack Ma di Alibaba al posto della signora Bartz.

Il presidente di Yahoo Roy Bostock

La Bartz non sembra l'unico bersaglio del meeting di domani: gli azionisti sembrano anche molto arrabbiati con il presidente Roy Bostock, oltre che con l'ex capo della ricerca Prabakhar Raghavan, che è stato promosso al ruolo di chief strategy officer nonostante la sua mancanza di esperienza in questo settore: una mossa che è stata interpretata come una riconferma della scarsa capacità di giudizio della Bartz.

Bostock, in particolare, non dovrebbe avere problemi a ottenere il 50% dei voti, ma anche in quel caso non è escluso che venga costretto a dimettersi. In passato è già successo un episodio simile, da cui Bostock era uscito indenne.

A peggiorare ulteriormente la situazione ci sono i risultati finanziari, che potrebbero essere molto al di sotto delle aspettative, anche dopo che gli obiettivi erano stati ridimensionati. La situazione è tale per cui il valore azionario non potrà scendere molto al di sotto del valore attuale, ma la prospettiva di un mancato guadagno anche per la seconda parte dell'anno non è certo motivo di gaudio.

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