07/09/2011 di Redazione

Yahoo senza CEO: la Bartz licenziata per telefono

Il Chairman del Board di Yahoo! ha licenziato l'amministratore delegato Carol Bartz con una telefonata. Ora è stato istituito un consiglio esecutivo per aiutare il COO Tim Morse a guidare l'azienda ad interim fino a quando non verrà nominato un sostituto.

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Carol Bartz, amministratore delegato di Yahoo, ha inviato dal suo iPad una breve mail ai dipendenti dell'azienda con oggetto "addio" in cui ha scritto: "sono molto triste nel dirvi che sono appena stata licenziata per telefono dal presidente del Consiglio di Amministrazione di Yahoo. È stato un piacere lavorare con tutti voi e vi auguro solo il meglio in futuro". Al suo posto è stato nominato come sostituto ad interim il direttore finanziario Tim Morse.

Carol Bartz non è più CEO di Yahoo!, è stata licenziata per telefono

A parte il modo poco formale e sicuramente maleducato con il quale è stata comunicata la decisione del consiglio, che ha effetto immediato, il licenziamento della Bartz non è certo una notizia inaspettata. Nel giugno scorso, alla vigilia dell'assemblea annuale degli investitori, si vociferava di una possibile estromissione della Bartz per volere di molti membri del consiglio stesso, oltre che di alcuni fra i principali investitori di Yahoo!

L'AD non era inoltre in cima alle simpatie dei dipendenti, dei quali non aveva soddisfatto le aspettative: in meno di un anno avevano fatto cadere il suo indice di gradimento di oltre 30 punti percentuali. In quell'occasione il presidente Roy Bostock le aveva però dato il suo sostegno pubblico, affermando di essere "fiducioso in Carol e nel suo management team".

Anche gli analisti si aspettavano un allontanamento della Bartz: Greg Sterling, analista di Sterling Market Intelligence, ha semplicemente commentato "non è una sorpresa". All'inizio la Bartz (in carica da gennaio 2009) è stata ampiamente sostenuta, "per un po' è stata una boccata d'aria fresca", aveva messo a segno risultati grandiosi come CEO di Autodesk e prima come dirigente di Sun Microsystems, e aveva uno stile "senza fronzoli" che piaceva molto.

Tim Moorse, direttore finanziario di Yahoo, farà le veci di AD ad interim

Appena arrivata in Yahoo ha fatto una serie di modifiche organizzative e per il primo periodo la mancanza di risultati è stata imputata alla crisi economica mondiale. Alla fine, prosegue Sterling, non è riuscita a trattenere alcuni dipendenti di talento che hanno lasciato l'azienda per la sua discutibile strategia di turnaround.

Nel periodo in cui la Bartz è stata a capo dell'azienda ha rifiutato la proposta di acquisizione da parte di Microsoft, che alla fine ha dato vita a un'alleanza strategica (Yahoo e Microsoft, alleate in tutto contro Google). Il problema è che questa partnership non ha dato i frutti che Yahoo aveva sperato. 

Al momento l'attività di display advertising (la vendita di spazi pubblicitari grafici online, ossia i banner), in cui Yahoo! è stato storicamente leader di mercato, è in crisi, e questo probabilmente è il motivo principale per il quale è stata presa questa decisione. Secondo la società di ricerca eMarketer, quest'anno Facebook è destinata a superare Yahoo nel business statunitense della raccolta pubblicitaria.

Senza dubbio l'azienda si trova in una situazione precaria e dovrà prima o poi darsi da fare per trovare un nuovo amministratore delegato, ma attualmente non sembra esserci troppa fretta. Stando alle indiscrezioni sarebbe stato istituito un "consiglio esecutivo" per aiutare Morse a guidare l'azienda e a portare avanti contestualmente una "revisione strategica completa" volta a riportare in crescita i conti dell'azienda. Il consiglio in questione comprende i cofondatori di Yahoo! Jerry Yang e David Filo.

Roy Bostock, il presidente del Board di Yahoo che si è leberato della Bartz con una telefonata

Non è detto però che questo nuovo assetto soddisfi gli investitori: secondo Sterling Yahoo! adesso ha bisogno di un leader dinamico che porti entusiasmo e che abbia una chiara visione degli obiettivi da raggiungere e di come centrarli. Morse è ritenuto un leader provvisorio. In seguito all'annuncio del licenziamento della Bartz, nella sessione after-hours del Nasdaq, le azioni di Yahoo sono cresciute oltre il 6 percento, arrivando a 13,72 dollari. Quando la Bartz era stata nominata CEO le azioni venivano scambiate a circa 12 dollari.

Ora per Yahoo si aprono molteplici scenari, fra cui non si può escludere la vendita: nonostante l'andamento negativo dell'ultimo periodo, infatti, l'azienda ha un patrimonio enorme che comprende alcuni dei siti più frequentati del web, come Yahoo Sport e Yahoo Finance, e Flickr. Inoltre, Yahoo Mail ha più di 250 milioni di utenti in tutto il mondo.

Non è finita: stando a quanto dichiarato dal MDB Capital Group, una banca d'investimento che si concentra sulla proprietà intellettuale, Yahoo avrebbe chiesto e ottenuto 665 brevetti per dispositivi mobile negli Stati Uniti, che sarebbero molto redditizi, considerato quanto ha speso Google per aggiudicarsi quelli di Motorola Mobility.

Per questo motivo, secondo Kara Swisher di AllThingsD, gli avvoltoi pronti ad accaparrarsi l'azienda starebbero già girando su quello che ha lasciato la Bartz. Fra questi ci sarebbero alcuni dei più grandi fondi della Silicon Valley - tra cui Silver Lake Partners, Andreessen Horowitz, Equity Partners e Providence. Inoltre, anche grandi aziende come AT & T, News Corp. e Verizon starebbero prendendo in considerazione l'acquisto di Yahoo.


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