Intelligenza artificiale, reti 5G, dispositivi smart da tasca e da salotto, videogaming “agonistico” e molto altro ancora. Non ci si annoierà nel 2019 dal punto di vista delle tendenze tecnologiche in ascesa, come assicurano i tanti vendor e le società di consulenza nell’abituale scommessa di fine anno per quello successivo. Interessanti e piuttosto precise sono quelle tracciate da Deloitte nel report “Technology, Media and Telecommunication Predictions 2019”. Vediamole una ad una.

Smart speaker oltre quota 250 milioni

I dispositivi smart da salotto, utili per ascoltare musica, notizie e contenuti personalizzati, ma anche per interagire con il Web attraverso comandi vocali, cresceranno di oltre il 63%, tant’è che nel mondo si conteranno oltre 250 milioni di unità installate (di cui 164 milioni venduti nel corso del 2019, molti di più dei 98 milioni del 2018, ma con un tasso di crescita inferiore). Il mercato arriverà a valere 7 miliardi di dollari, considerando un prezzo medio di 43 dollari a dispositivo.  A fare da traino alla domanda saranno soprattutto i paesi non anglofoni, in particolare la Cina.

“Le vendite di smart speaker dovrebbero aumentare notevolmente nel 2019 e probabilmente anche nel 2020”, svela Andrea Laurenza, partner Deloitte e responsabile italiano del settore Tmt.Affinché il mercato continui a crescere, tuttavia, bisogna puntare su applicazioni che vadano oltre il semplice uso per la musica o per controllare le previsioni del tempo. La più grande barriera da superare sarà convincere gli user dell’utilità dei comandi vocali e del riconoscimento vocale, poiché sono tradizionalmente restii all’impiego di queste funzionalità su dispositivi quali lo smartphone. La chiave del successo sarà anche proporre usi e applicazioni differenti da quelli attualmente disponibili”. Ambiti ancora da “colonizzare”, che potranno far esplodere la domanda in futuro, sono per esempio il settore alberghiero, la sanità, la scuola e, ulteriormente, il mercato domestico e le imprese.

 

 

Il debutto della “lenta e costante” ascesa del 5G

Dopo molte sperimentazioni, il 2019 sarà finalmente l’anno del debutto commerciale delle reti di quinta generazione.  Nel 2018 il 5G è stato testato da 72 operatori, mentre entro la fine dell’anno nuovo almeno 25 lanceranno offerte commerciali (prevalentemente nelle città) e altri 25 seguiranno nel 2020. Si stima che nei dodici mesi verranno venduti circa un milione di smartphone 5G, piccola frazione degli 1,5 miliardi di telefoni commercializzati nel corso dell’anno; si prevede, inoltre, la vendita di un milione di modem 5G e l’installazione di altrettanti dispositivi fissi con accesso 5G wireless.

Nonostante i grandi numeri, l’adozione del 5G procederà in modo lento e costante, al pari di quanto accaduto con il 4G. Quest’ultima nel 2019 diventerà la tecnologia wireless più utilizzata in tutto il mondo e tuttavia, secondo la Gsma, non supererà il 50% degli abbonamenti attivi nel mondo prima del 2023, cioè a distanza di 14 anni dal lancio. Questo significa che, debuttanto nel 2019, nel 2025 il 5G sarà probabilmente ancora una tecnologia relativamente di nicchia. “Anche se la curva di adozione del 5G potrebbe essere relativamente bassa nei prossimi 12-24 mesi e anche se ci vorranno anni per replicare la posizione dominante del 4G sul mercato, molti operatori di telecomunicazioni hanno un forte incentivo a investire oggi nella nuova rete per motivi di velocità, latenza, penetrazione e, specialmente, capacità”, sottolinea Laurenza.

 

Intelligenza artificiale democratica

Finora la diffusione dell’Ai su larga scala nelle imprese è stata ostacolata  dai costi proibitivi o dalla mancanza di competenza tecnica. Deloitte prevede però che nel 2019 le aziende accelereranno notevolmente l’impiego di software e servizi di intelligenza artificiale basati su cloud, per arrivare poi nel 2020 a un tasso di adozione superiore all’80%. Le scelte si orienteranno su soluzioni enterprise dotate di AI incorporata (come per esempio Sap S4/Hana e Salesforce Einstein) oppure su servizi cloud come quelli di Aws, a seconda delle proprie esigenze. In ogni caso la nuvola sarà un acceleratore, grazie alla proposta di soluzioni standardizzate, economicamente e tecnologicamente accessibili.

 

Attualmente, secondo un’indagine di Deloitte svolta su 1.900 dirigenti di aziende che hanno avviato progetti di AI, i principali ostacoli all’adozione riguardano i dati (criticità di gestione, difficoltà di accesso a dati di qualità., “pulizia” dei dati e training dei sistemi di intelligenza artificiale) e l’integrazione delle soluzioni nei flussi di lavoro esistenti. “Il problema con l'intelligenza artificiale”, riflette Laurenza, “è che ad oggi molte aziende non hanno avuto l'esperienza e le risorse per trarne il massimo vantaggio. Machine learning e deep learning hanno sempre richiesto team di esperti di AI, accesso a grandi dataset, infrastrutture specializzate e potenza di elaborazione. Tutto ciò naturalmente richiede un livello di investimento e sofisticazione che è fuori dalla portata di molti. Per questo motivo, i vantaggi iniziali dell’AI si sono concentrati principalmente su grandi pionieri come Google o Amazon. Oggi, invece, aziende come Salesforce con Einstein o Sap con S4 / HANA stanno integrando le funzionalità AI nei propri software in cloud e stanno riuscendo a portarli sul mercato con successo”.

 

 

Scommesse sportive e videogaming “agonistico”

Due delle previsioni di Deloitte riguardano lo sport, in due diverse accezioni. Il primo è l’ascesa del mercato delle scommesse sportive, che oggi già rappresentano circa il 40% del giro d’affari complessivo del gioco d’azzardo. A detta di un rapporto di QYResearch Group, le scommesse sportive cresceranno di circa il 9% all'anno tra il 2018 e il 2022.

L’altra previsione riguarda i cosiddetti eSport, cioè i videogiochi online competitivi che si svolgono con la struttura di un campionato professionale tradizionale. Deloitte prevede che nel 2019 il mercato negli Stati Uniti cresca del 35% grazie ai maggiori investimenti pubblicitari, alle licenze e alle vendite in franchising, fino a toccare il miliardo di dollari di valore. Per le emittenti televisive c’è un’opportunità da cogliere, come rimarcato da Laurenza: “Le emittenti che stanno sviluppando servizi di streaming digitale dovrebbero considerare gli eSport un'ulteriore opportunità per cercare di creare portafogli sempre più diversificati, ad esempio implementando soluzioni on-demand, abbonamenti multicanale, social streaming durante le trasmissioni, che si adattano meglio ai cambiamenti che stanno avvenendo nel comportamento dei consumatori”.

Cina, dominatore delle telco

Deloitte prevede che nel 2019 e per numerosi anni a venire le reti di telecomunicazione migliori al mondo apparterranno alla Cina. L’infrastruttura di telecomunicazione presente nel Paese fornirà una solida base per l’ascesa dei servizi di pagamento mobile, per il mobile commerce e per il bike sharing: ognuna di queste attività potrebbe generare decine di miliardi di dollari di entrate ogni anno entro il 2023. Già oggi la Cina vanta la rete 4G più estesa al mondo e si prepara a replicare il primato con il 5G, mentre la pervasività delle connessioni (cablate e wireless) agevolerà l’ulteriore diffusione delle tecnologie di intelligenza artificiale.