30/05/2018 di Redazione

Acquisti online italiani da 27 miliardi di euro, uno su tre è mobile

L'e-commerce italiano quest'anno crescerà del 15% sul valore del 2017, secondo le stime di Netcomm. Lo shopping effettuato dal telefonino vale un terzo del mercato e si compra online soprattutto per andare a caccia di prezzi bassi.

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Nove acquisti su dieci si fanno ancora in negozio, ma allo stesso tempo l'e-commerce continua a crescere bene. Gli italiani si stanno rivelando ben propensi allo shopping digitale, sia esso effettuato da un Pc o – sempre più spesso – da uno smartphone, al punto di arrivare a spendere quest'anno ben 3,6 miliardi di euro in più rispetto al 2017. Questa la stima tracciata dal consorzio Netcomm, che per il 2018 prevede per il commercio elettronico tricolore (cioè generato da acquisti fatti in Italia) circa 27 miliardi di euro di valore contro i 23 miliardi dell'anno sorso. Si conferma una tendenza di cui si discute già da qualche anno, ovvero lo spostamento verso stili di acquisto che mescolano negozi fisici, siti Web e app: per chi vende, questo si traduce nell'esigenza di essere “omnicanale”, ovvero capaci di garantire una user experience integrata, coerente su tutti i mezzi di marketing e di vendita.

 

Al momento, in questo 2018 circa un terzo del valore dell'e-commerce italiano è movimentato da acquisti fatti tramite smartphone. L'e-commerce incide attualmente per il 6,5% sul valore del mercato, considerando la somma delle categoria merceologiche di prodotti e servizi.

 

Nelle stime di Netcomm e degli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano, quest'anno cresceranno soprattutto le vendite online di chi propone giocattoli (+48%), articoli di arredamento e home living (+44%), alimentari e bevande (+34%), turismo e trasporti (+32%) e bellezza (+29%). Ancora in decisa crescita saranno anche gli acquisti di libri e dintorni /+25%, per un valore di 1 milione di euro)), abbigliamento (+21%, oltre la soglia dei tre miliardi di euro) e informatica ed elettronica (+18%, per 4,6 miliardi di euro di giro d'affari). In generale, aumentano di più le vendite di chi commercia prodotti (+25%) anziché servizi (+6%) e va da sé che i valori percentuali siano più contenuti per le categorie maggiormente “mature” dal punto di vista del commercio elettronico.

 

In un mondo sempre più digitale, insomma, l'Italia almeno dal punto di vista dello shopping non si tira indietro. Allargando lo sguardo, attraverso i dati e le previsioni di Statista si apprende che quest'anno quasi due miliardi di persone compreranno almeno una volta da un sito Web o da un'applicazione mobile (erano state 1,66 miliardi nel 2016), mentre nel 2022 si supererà quota 2,5 miliardi. Quanto al valore degli acquisti, la stima di quest'anno è di 2.800 miliardi di dollari, ovvero mezzo miliardo in più rispetto al 2017, mentre fra tre anni sfioreremo i 4,9 miliardi.

 

 

 

 

Perché si compra evitando di recarsi in negozio o al centro commerciale? Secondo un sondaggio di Pwc, nel Regno Unito, Paese in cui l’e-commerce è particolarmente consolidato, la ragione principale è la comodità (indicata dal 48% degli intervistati come prima motivazione), in Francia e Germania prevale l'esigenza di poter scegliere tra un assortimento più ampio di prodotti e servizi, in Italia si compra online soprattutto per assicurarsi prezzi più bassi (per il 49% degli intervistati è la prima motivazione). A detta di Netcomm, gi attuali servizi di commercio elettronico soddisfano oltre il 98% degli acquirenti , ma sempre di più in futuro bisognerà migliorare la capillarità e la velocità delle consegne, magari appoggiandosi all'aiuto di droni e robot.

 

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