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Addio al brand Corel: d’ora in avanti si chiamerà Alludo

Dopo oltre 35 anni e alcune pagine di storia dell’informatica destinate a restare nella memoria, il produttore di Coreldraw, WordPerfect e Parallels volta pagina. Con la nuova denominazione, si delinea anche una strategia maggiormente integrata.

Pubblicato il 14 settembre 2022 da Roberto Bonino

Correva il 1985 quando sul mercato informatico iniziò ad affacciarsi il marchio Corel. Puntando sull’allora emergente mercato della produttività individuale e della grafica, la società divenne il più importante brand tecnologico del Canada e un punto di riferimento per alcune categorie professionali. A distanza di oltre 35 anni, l’azienda volta pagine e d’ora in avanti si chiamerà Alludo.

Corel ha segnato pagine importanti della storia dell’informatica, riuscendo per un po' a tener testa a Microsoft con WordPerfect negli anni Novanta, divenendo uno standard nella grafica professionale con la suite CorelDraw (una nuova versione è uscita ancora di recente), gestendo uno strumento popolarissimo come WinZip, ma anche prodotti di nicchia come Parallels e MindManager.

Nonostante questo, negli anni l’azienda ha affrontato diverse vicissitudini, venendo acquisita, quotata e tolta dai listini di Borsa diverse volte. Oggi, la proprietà è del fondo d’investimenti Kkr, che ne ha curato il risanamento finanziario e oggi sostiene un cambio di brand non facile, dopo tutto questo tempo.

Dietro l’evoluzione verso Alludo, c’è la volontà di chiudere un’epoca ondivaga, fatta di ascese, cadute e molte acquisizioni: “Vogliamo che i nostri prodotti offrano una vera soluzione capace di far lavorare e vivere meglio”, ha spiegato la Ceo Christa Quarles, “ed è per questo che è arrivato il tempo del grande cambiamento. Alludo rispetterà l’identità e gli obiettivi delle tecnologie sviluppate negli anni, ma l’intento è di creare un approccio più coeso e integrare maggiormente ciò che fin qui abbiamo proposto”.

Le basi di partenza appaiono solide, visto che la realtà canadese conta oggi su circa 2,5 milioni di clienti nel mondo e una presenza in oltre 130 paesi. Quarles ha indicato l’intenzione di continuare a crescere sia in modo organico che tramite acquisizioni, mentre è stata un po' più evasiva sull’impatto del rebranding nell’organizzazione e le filiali. Invece, spazio è stato dato a un’impostazione del lavoro che lascerà libera scelta ai dipendenti sul luogo dal quale operare, si tratti di casa o ufficio. Il risultato è che il 95% dell’organico ha già scelto di preferire il remote workplace.

Christa Quarles, Ceo di Alludo, nuovo nome di Corel

 

 

Tag: produttività, rebranding, grafica professionale

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