Correva il 1985 quando sul mercato informatico iniziò ad affacciarsi il marchio Corel. Puntando sull’allora emergente mercato della produttività individuale e della grafica, la società divenne il più importante brand tecnologico del Canada e un punto di riferimento per alcune categorie professionali. A distanza di oltre 35 anni, l’azienda volta pagine e d’ora in avanti si chiamerà Alludo.

Corel ha segnato pagine importanti della storia dell’informatica, riuscendo per un po' a tener testa a Microsoft con WordPerfect negli anni Novanta, divenendo uno standard nella grafica professionale con la suite CorelDraw (una nuova versione è uscita ancora di recente), gestendo uno strumento popolarissimo come WinZip, ma anche prodotti di nicchia come Parallels e MindManager.

Nonostante questo, negli anni l’azienda ha affrontato diverse vicissitudini, venendo acquisita, quotata e tolta dai listini di Borsa diverse volte. Oggi, la proprietà è del fondo d’investimenti Kkr, che ne ha curato il risanamento finanziario e oggi sostiene un cambio di brand non facile, dopo tutto questo tempo.

Dietro l’evoluzione verso Alludo, c’è la volontà di chiudere un’epoca ondivaga, fatta di ascese, cadute e molte acquisizioni: “Vogliamo che i nostri prodotti offrano una vera soluzione capace di far lavorare e vivere meglio”, ha spiegato la Ceo Christa Quarles, “ed è per questo che è arrivato il tempo del grande cambiamento. Alludo rispetterà l’identità e gli obiettivi delle tecnologie sviluppate negli anni, ma l’intento è di creare un approccio più coeso e integrare maggiormente ciò che fin qui abbiamo proposto”.

Le basi di partenza appaiono solide, visto che la realtà canadese conta oggi su circa 2,5 milioni di clienti nel mondo e una presenza in oltre 130 paesi. Quarles ha indicato l’intenzione di continuare a crescere sia in modo organico che tramite acquisizioni, mentre è stata un po' più evasiva sull’impatto del rebranding nell’organizzazione e le filiali. Invece, spazio è stato dato a un’impostazione del lavoro che lascerà libera scelta ai dipendenti sul luogo dal quale operare, si tratti di casa o ufficio. Il risultato è che il 95% dell’organico ha già scelto di preferire il remote workplace.

Christa Quarles, Ceo di Alludo, nuovo nome di Corel