AI Act, l’Europa sceglie la via del compromesso
Voto a favore in Parlamento Ue per la bozza del testo di legge europeo sull’intelligenza artificiale.
Pubblicato il 12 maggio 2023 da Redazione

L’Europa fa ancora un passo avanti verso l’approvazione dell’AI Act, l’atteso testo di legge sull’intelligenza artificiale, e sembra finalmente arrivata a metter d’accordo interessi e punti di vista contrastanti. Così, almeno, gli eurodeputati lasciano intendere.
L’11 maggio rappresentanti delle commissioni Libertà Civili e Mercato Interno del Parlamento Europeo hanno approvato a larga maggioranza il testo finora definito, che come noto propone divieti e limitazioni alle applicazioni in base ai livelli di rischio (basso, medio, alto o inaccettabile). “Siamo sul punto di creare una legislazione che sarà una pietra miliare per lo scenario digitale, non soltanto per l’Europa ma per il resto del mondo”, ha affermato l’eurodeputato Brando Benifei, tra gli autori del rapporto sulla bozza dell’AI Act, presentato ai colleghi in Parlamento.
Dragoș Tudorache, altro parlamentare coinvolto nella scrittura dell’AI Act, ha ammesso che il tema è delicato e che gli interessi in gioco sono diversi. “La nostra società”, ha detto, “si aspetta da noi un’azione decisa sull’intelligenza artificiale e sul suo impatto sulle loro vite. Basta aver acceso la Tv negli ultimi due o tre mesi, ogni giorno vediamo come queto stia diventando importante per i cittadini”.
L’eurodeputata tedesca Svenja Hahn ha dichiarato a Reuters che nelle negoziazioni, gioco forza, progressisti e conservatori hanno dovuto trovarsi a metà strada: “Siamo riusciti a trovare un compromesso che regolerà l’AI in modo proporzionato, proteggerà i diritti civili e alimenterà l’innovazione e l’economia”, ha detto.
Ora, per l’approvazione finale dell’AI Act, mancano ancora il voto plenario dei parlamentari Ue (atteso per metà giugno) e la successiva fase di trilogo, in cui si confronteranno rappresentanti della Commissione Europea, del Parlamento Europeo e dei governi degli Stati membri. “Il Parlamento Europeo”, ha dichiarato Caterina Rodelli, analista dell’associazione no-profit Access Now, “deve entrare nel trilogo con una posizione il più forte possibile per proteggere i diritti delle persone che fanno o faranno parte dell’Unione Europea”.
Una delle difficoltà incontrate sull’iter di stesura e approvazione dell’AI Act è stata la velocità del cambiamento tecnologico. Recentemente il testo è stato esteso e rivisto per includere anche le più recenti evoluzioni dell’intelligenza artificiale, ovvero le applicazioni di AI generativa come ChatGPT.
Nelle ultime settimane il tema è stato al centro delle cronache, in particolare in Italia, dove il Garante della Privacy ha preteso e ottenuto da OpenAI alcune modifiche nell’informativa d’uso di ChatGPT e nei meccanismi di verifica dell’età degli utenti. Per comprendere e arginare i potenziali rischi dei large language model e delle applicazioni su di essi fondate, recentemente il Comitato Europeo per la Protezione dei Dati ha creato una task force dedicata.
PRIVACY
NEWS
- L’Ai generativa entra nel vivo delle tecnologie di Salesforce
- Stefano Cancian passa da Dell alla guida di Veeam in Italia
- Sviluppatori e utenti business, AI generativa più semplice con Google
- Sviluppo talenti, Cornerstone fa leva sull’intelligenza artificiale
- Il chatbot di Google ora dà consigli sulla vacanza perfetta