14/12/2015 di Redazione

Alibaba imita Amazon e acquisisce il South China Morning Post

Il colosso cinese dell’e-commerce ha sborsato circa 262 milioni di dollari statunitensi per comprare la testata e altri asset della casa editrice Scmp Group. L’azienda dichiara di voler rivitalizzare il settore dei media, ma gli osservatori si interrogano

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Dopo l’acquisizione del Washington Post da parte di Amazon, un altro colosso dell’e-commerce mette a segno un’operazione analoga, ma dall’altra parte del pianeta. Alibaba, gigante cinese della vendita online, ha annunciato di avere incorporato il quotidiano South China Morning Post, basato a Hong Kong ma pubblicato in lingua inglese, oltre a tutti gli asset della società editrice Scmp Group. L’operazione è costata all’azienda guidata da Jack Ma poco più di due miliardi di dollari di Hong Kong, pari a circa 262 milioni di dollari statunitensi. La cifra è stata confermata in seguito alla pubblicazione di un documento ufficiale depositato da Scmp Group. Le pubblicazioni che passeranno sotto il vessillo di Alibaba saranno, oltre al quotidiano cartaceo, anche il relativo sito e le applicazioni mobili collegate, due portali cinesi (Nanzao e Nanzaozhinan) e le edizioni locali di magazine come Esquire, Elle e Cosmopolitan.

La notizia dell’acquisizione ha subito aperto il dibattito sulla futura linea editoriale della testata e sulla possibilità di ingerenze da parte di Alibaba, in un giornale che in passato si era già attirato critiche per una copertura ritenuta troppo “buonista” di alcuni fatti avvenuti nella Repubblica Popolare Cinese, dove la libera stampa è ancora materia pressoché sconosciuta. Il colosso cinese ha ovviamente smentito, sottolineando, per bocca del vicepresidente esecutivo Joe Tsai, come l’operazione porterà soltanto benefici ai lettori del quotidiano, che potranno approfittare dell’esperienza di Alibaba nel mondo digitale.

Secondo quanto riportato dal sito specializzato Alizilla, il gruppo cinese potenzierà ulteriormente l’offerta di notizie online, rendendo i contenuti digitali disponibili gratuitamente ed eliminando così l’obbligo di sottoscrizione a pagamento per accedere alle news. Un cambiamento che avverrà, come dichiarato da Tsai, non appena il processo di acquisizione verrà completato e dopo un minimo periodo di preparazione. L’obiettivo è anche quello di rivitalizzare il comparto editoriale cartaceo, dato ormai quasi per morto.

L’operazione avviata da Alibaba non è la prima al di fuori del campo dell’e-commerce. La diversificazione della compagnia è iniziata con massicci investimenti nella produzione di film, con l’affiliata Alibaba Pictures, per proseguire nello sport (Alibaba Sports Group) e nei servizi di streaming video. A novembre, per esempio, il colosso asiatico ha acquisito la piattaforma Youku Tudou, una versione cinese di Youtube, sborsando diversi miliardi di dollari statunitensi.

 

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