Alibaba va in Russia per far crescere l’e-commerce
Accordo strategico fra il colosso cinese e un team formato dal fondo sovrano di Mosca, il provider Mail.ru e l’operatore telefonico Megafon. La joint venture multimilionaria si occuperà di spingere un mercato che nel 2017 valeva 14 miliardi di dollari.
Pubblicato il 12 settembre 2018 da Redazione

Cina e Russia si stringono la mano. E gli Stati Uniti tremano. Alibaba, il principale e-commerce del Paese del Dragone, ha annunciato la creazione di una joint venture con il motore di ricerca Mail.ru partecipata anche dal fondo sovrano russo e dall’operatore Megafon. Un accordo di rilievo, che permetterà al colosso cinese, ormai quasi “orfano” del fondatore Jack Ma, di avviare le proprie attività nell’immenso territorio confinante tramite la nuova società Aliexpress Russia. Una realtà controllata al 52 per cento dai tre player vicini al Cremlino e per il restante 48 per cento dalla piattaforma di e-commerce del Dragone. Non si conoscono però le cifre in gioco, anche se il Ceo di Mail.ru ha dichiarato l’intenzione di investire centinaia di milioni di dollari nel progetto. “È un passo significativo per la trasformazione digitale della nostra economia”, ha commentato Alisher Usmanov, proprietario del provider da cento milioni di utenti.
“Porteremo in dote esperienza e tecnologia”, ha aggiunto il presidente di Alibaba, John Michael Evans, durante il Forum economico orientale in corso a Vladivostok. Un meeting voluto da Vladimir Putin soprattutto per consolidare i propri rapporti con Pechino. Ieri l’ospite d’onore in agenda è stato il presidente cinese Xi Jinping, che ha incontrato l’inquilino del Cremlino per la terza volta quest’anno.
In questo periodo Putin si sta rivolgendo soprattutto a oriente, con l’obiettivo di rafforzare i propri legami con i partner regionali e per lasciarsi alle spalle i burrascosi rapporti con Stati Uniti ed Europa. In Russia, inoltre, il mercato dell’e-commerce ha generato nel 2017 introiti per 14 miliardi di dollari, con un terzo degli acquisti effettuato su merci provenienti dall’estero. Secondo la locale Association of Internet Trade Companies, il balzo in avanti del commercio elettronico è dovuto anche al netto miglioramento negli accessi al Web.
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