Alphabet mette le mani su Fitbit, acquisizione da 2,1 miliardi
L’acquisizione sarà effettiva l’anno prossimo. Per il gruppo di cui fa parte Google significa poter accedere a importanti fonti di dati, relativi alla salute e alle abitudine di decine di milioni di utenti.
Pubblicato il 04 novembre 2019 da Emilio Mango

Google, o per essere più precisi la sua holding Alphabet, comprerà Fitbit per 2,1 miliardi di dollari, 7,35 dollari per azione. Nel 2020 gli azionisti della società acquisita e gli organismi regolatori dovranno approvare l’operazione. La notizia era nell’aria, ma secondo alcuni analisti ha spiazzato Amazon, anch’essa in lizza per l’acquisizione del produttore di smartwatch e bracciali per il fitness. È una notizia importante perché segna una svolta molto decisa e precisa della multinazionale sul fronte dei dispositivi wearable, ma è anche un forte segnale di mercato, che fa immaginare come potrebbero cambiare le interfacce uomo-macchina nei prossimi anni.
Uno degli scenari più gettonati è quello che vede gli smartphone, oggi in assoluto lo strumento più pervasivo del panorama hi-tech, già sul viale del tramonto e in procinto di essere sostituiti, in pochi anni, dalla “triade” formata da smartwatch, smart glasses e auricolari. Ma la mossa di Google non va solo nella direzione di intercettare i nuovi modelli di fruizione di servizi e intrattenimento da parte degli utenti (Fitbit, insieme a Garmin, era rimasta una delle poche società indipendenti nel settore degli smartwatch, presidiato ora quasi solo dai soliti colossi come Apple, Samsung, Huawei, Xiaomi e ora Google). La società di Mountain View, comprando Fitbit, ha messo le mani su un’importante fonte diretta di dati.
Gli ultimi modelli di smartwatch, infatti, oltre a rappresentare un’efficace anche se ancora acerba modalità di comunicazione, intrattenimento e informazione, incorporano sofisticati sensori per il rilevamento del comportamento degli utenti e del loro stato di salute (e, al momento, non ci sono meccanismi come gli Ad-Blocker, che ne inibiscano l’invio ai gestori dei dispositivi o delle App che vengono utilizzate).
Google quindi, aggiungendosi al lungo elenco di aziende che hanno come mission quella di “far vivere meglio” i possessori di questi dispositivi, potrà ricevere i dati riguardanti la salute e gli stili di vita di decine di milioni di persone in tutto il mondo: Fitbit vanterebbe circa 28 milioni di utenti attivi e oltre 100 milioni di smartwatch venduti. Informazioni che, incrociate a quelle provenienti dal motore di ricerca e dalla rilevazione della navigazione sul Web, produrrebbero insight potentissimi.
Il Garante della privacy italiano, Antonello Soro, ha commentato con parole preoccupate, sottolineando che "L'acquisizione di una società leader nel campo delle tecnologie indossabili da parte di Google va nella direzione della sempre più spinta concentrazione nell'economia digitale. Una direzione opposta a quella tra l'altro indicata anche dalla risoluzione del Parlamento europeo del 2017, contraria a questi processi. Il controllo di un così grande patrimonio informativo produce - come nel caso degli altri giganti del web - un potere abnorme nella disponibilità di pochi soggetti privati che incide negativamente sulla tenuta delle democrazie nel pianeta".
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