19/06/2018 di Redazione

Altro che bot, Ibm sembra essere avanti anni luce

Project Debater è un sistema di intelligenza artificiale in grado di sostenere intere conversazioni con gli esseri umani, prelevando dati da centinaia di milioni di articoli. La soluzione è stata messa alla prova in un dibattito su argomenti complessi e h

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L’intelligenza artificiale di Ibm non si accontenta più di vincere nei quiz televisivi, perché ora è in grado di sostenere intere conversazioni con le controparti umane. Big Blue ha dato dimostrazione di quanto il proprio lavoro sull’Ai stia dando frutti e, dopo la partecipazione del supercomputer Watson al gioco a premi Jeopardy (con vittoria annessa), ha svelato Project Debater. Partendo proprio dalle conoscenze sviluppata grazie a Watson, Ibm ha testato sul campo le potenzialità dell’intelligenza artificiale in una serie di conversazioni con persone in carne e ossa. Un dialogo regolato da paletti ferrei: gli “attori” non conoscevano in anticipo l’argomento della discussione e non era possibile dare risposte preconfezionate. Ogni parte aveva quattro minuti di tempo per fare un’introduzione e altrettanto tempo per obiettare alle argomentazioni messe sul tavolo dal “duellante”. Infine, gli ultimi 120 secondi erano riservati alle conclusioni.

La macchina è stata in grado di citare fonti, di effettuare passaggi logici stringenti su temi complessi (come i finanziamenti governativi alle missioni spaziali) e di fare anche qualche battuta. I ricercatori hanno spiegato che gli algoritmi sono stati istruiti con “centinaia di milioni di articoli” su circa cento categorie di argomenti e, dopo ogni domanda, il supercomputer si è preso qualche minuto per decidere da quali fonti attingere i dati per iniziare il discorso.

E lo stesso processo è stato messo in campo per rispondere alle obiezioni della controparte umana. “Alcuni passaggi erano abbastanza banali, alcuni erano semplicemente delle citazioni, mentre altri erano palesemente copiati dagli articoli”, ha scritto Dieter Bohn di The Verge. “Nonostante ciò, è stato in grado (Project Debater, ndr) di superare la modalità di presentazione delle informazioni tipica dell’Ai. Quello che più mi ha impressionato è stato il suo tentativo di controbattere quasi in tempo reale”.

 

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