14/05/2019 di Redazione

Amazon spinge sull'automazione con i robot “impacchettatori” italiani

Secondo indiscrezioni, con nuove macchine dell’italiana Cmc addette all’impacchettamento, il colosso dell’e-commerce potrebbe licenziare 1.300 collaboratori negli Stati Uniti. Debutta, intanto, il nuovo servizio di ritiro Amazon Counter.

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I robot avranno un ruolo sempre più importante in Amazon. La società di Jeff Bezos ha già fatto scuola applicando massicciamente l’automazione alla logistica e all’intralogistica, per velocizzare e ottimizzare le proprie operazioni ma anche per ottenere risparmi. E il colosso dell’e-commerce non intende fermarsi: ora, secondo indiscrezioni, starebbe considerando di installare nuove macchine destinate all’impacchettamento in decine di magazzi negli Stati Uniti. Così hanno riferito a Reutersdue persone che hanno lavorato al progetto”, secondo le quali le nuove macchine debutteranno in 55 centri logistici per consentire all’azienda di risparmiare decine di milioni di dollari all’anno.

 

Più precisamente, a detta delle fonti, Amazon si aspetta di recuperare il costo dell’investimento (di un milione di dollari a macchina, più spese operative) nel giro di un paio di anni. Ci sarà però un risvolto negativo per i dipendenti: è stimabile che i nuovi sistemi robotici permetteranno di fare a meno di circa 1.300 persone. “Il progetto”, scrive Reuters, “mostra come Amazon stia cercando di ridurre il numero di dipendenti e aumentare i profitti, mentre l’automazione della più comune attività di magazzino, cioè prelevare un articolo, è ancora fuori dalle sue possibilità”. Dunque per il momento si sta puntando sull’automazione dell’impacchettamento.

 

E le nuove macchine coinvolte nel progetto, chiamate CartonWrap, sono italiane: nascono da Cmc, società di Correggio, Reggio Emilia (l’acronimo sta per Costruzioni Meccaniche Correggio) attiva dal 1976. Secondo le fonti di Reuters, Ciascun CartonWrap può confezionare dai 600 ai 700 pacchi all’ora, lavorando cinque volte più rapidamente di quanto non faccia un operaio, e richiede di essere gestito da sole tre persone (una che posiziona gli articoli, un’altra che inserisce cartone e colla nel sistema e una terza che interviene in caso di intoppi o errori).

 

 

Da Seattle è poi arrivata una dichiarazione ufficiale in cui si specifica che Amazon sta “sperimentando questa nuova tecnologia con l’obiettivo di migliorare la sicurezza, velocizzare i tempi di consegna e aggiungere efficienza alla nostra rete. Ci aspettiamo che i risparmi derivati dalla maggiore efficienza siano reinvestiti in nuovi servizi per i clienti, mentre si continuerà a creare nuovi posti di lavoro”.

 

A proposito di nuovi servizi, debutta oggi in Italia, oltre che in Regno Unito, un’ulteriore possibilità di consegna al destinatario: oltre che negli Amazon Locker, gli armadietti automatici self-service, d’ora in poi alcuni articolo acquistati potranno essere spediti nei punti di ritiro Counter. Si tratta in questo caso non di armadietti automatizzati ma di esercizi commerciali con i quali Amazon ha stretto un accordo di collaborazione: in Italia, per il momento, hanno aderito le catene Giunti, Fermopoint e SisalPay. Come funziona il tutto? Per gli articoli di Amazon.it e Amazon.uk elegibili alla spedizione su Counter, il cliente seleziona il punto di ritiro e riceve tramite email un un codice a barre univoco, che dovrà essere mostrato al personale del punto vendita.

 

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