Apple raddoppia in Cina. L’azienda ha annunciato un piano di investimenti da oltre 500 milioni di dollari per avviare due nuovi centri di ricerca e sviluppo nel Paese, nelle città di Shanghai e Suzhou. I laboratori si affiancheranno così alle strutture di Pechino e Shenzhen, ancora in fase di realizzazione. Tutti e quattro i centri saranno operativi entro la fine del 2017. L’obiettivo di Apple è quello di coltivare una prolifica comunità di ricercatori e sviluppatori locali, soprattutto in ambito supply chain. La Mela avvierà una serie di collaborazioni con partner cinesi e con alcune fra gli atenei più importanti del Paese, tra cui Peking University, Tsinghua University e Jiao Tong University. “Siamo onorati di poter accedere a talenti di questo genere”, ha spiegato sul sito cinese di Apple Dan Riccio, senior vice president of hardware engineering dell’azienda.

Con questa mossa Cupertino rafforza ulteriormente i legami col colosso asiatico: rapporti non sempre idilliaci, ma che il Ceo Tim Cook ha comunque cercato di coltivare visitando in passato anche rappresentanti governativi. Malgrado abbia mostrato segni di rallentamenti economici negli ultimi mesi e in particolare nel mercato degli smartphone (un settore chiave per Apple), con una concorrenza locale sempre più dura, la Cina rappresenta ancora un’enorme opportunità di ricavi. Ad oggi la società californiana è il quarto produttore di cellulari dopo Oppo, Huawei e Vivo.

La situazione in India, Paese dove molti colossi hi-tech stanno spostando le mire, tra cui la stessa Apple, è ancora in via di definizione e la costante urbanizzazione della popolazione cinese permetterà alle aziende di trovare nuovi consumatori anche nei prossimi anni. I nuovi centri di ricerca e sviluppo consentirà a Cupertino di avere un team locale “pronto all’uso”, in perfetta regola con la caotica burocrazia del Paese e soprattutto con il governo.