10/07/2018 di Redazione

Apple migliora la privacy dell'iPhone ma s'accanisce sulla batteria

Con iOS 11.4.1 si introduce una funzionalità di sicurezza che protegge i dati dai tentativi di “forzatura” della crittografia e delle password (come quelli fatti dall'Fbi) tramite dispositivi Usb. Ma i problemi di batteria peggiorano ancora.

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Un iPhone sempre più abile nel proteggere i dati, ma anche sempre più incline ad abbandonare l'utente anzitempo, consumando troppa batteria. È davvero questo il destino del melafonino? Si spera di no, ma con il rilascio di iOS 11.4.1 Apple sembra aver fatto un passo falso. Stando ai tanti commenti pubblicati online da chi ha già installato il nuovo aggiornamento, pare che questa versione del sistema operativo, confrontata con la precedente, riduca l'autonomia energetica dello smartphone. Giornalisti e blogger si sono sbilanciati nel dare per certa questa evidenza, mentre sul forum di supporto tecnico di Apple gli utenti hanno già riempito decine di pagine dedicate alla discussione.

Alcuni, addirittura, sostengono che dopo l'aggiornamento il tempo tra una ricarica e l'altra si sia dimezzato, a parità di utilizzo. Altri fanno notare che, dalle analisi sui consumi di batteria reperibili tra le impostazioni, risulterebbe l'uso di funzionalità nemmeno mai abilitate (per esempio, il Personal Hotspot). Nessun problema, al contrario, per chi ha già potuto testare la beta di iOS 12, in cui vengono risolti questo e altri piccoli bug.

La durata della batteria è da sempre un cruccio per i proprietari degli iPhone e un grattacapo per Apple, la quale finora sembra non essere riuscita ad azzeccare una mossa. È vero, c'è una naturale esigenza di energia da parte di dispositivi che fanno uso massiccio di risorse di calcolo per la fotocamera, la visualizzazione di video, il Gps e l'esecuzione di applicazioni. Ma l'efficienza energetica avrebbe forse potuto essere meglio inclusa nel percorso di evoluzione degli iPhone, un'evoluzione molto evidente sotto altri aspetti. E quando ha tentato di bilanciare prestazioni e consumi con il throttling automatico, Apple ha provocato soprattutto malcontento e accuse di obsolescenza programmata, tanto da essere poi costretta a fare marcia indietro con il rilascio di iOS 11.3.

Si diceva però che l'iPhone sta anche procedendo in direzione di una sempre maggiore privacy. Un altro cruccio per Apple, specie da quando nel 2016 l'Fbi ha preteso di accedere – con l'aiuto della società di Tim Cook, che si è sempre rifiutato – al telefono dell'attentatore di San Bernardino. Da allora le forze dell'ordine si sono attrezzate per riuscire a ottenere le password di blocco e a rimuovere la crittografia dei dati tramite dispositivi Usb creati ad hoc (per esempio, da aziende come Cellerbrite e Grayshift). Ma con iOS 11.4, come già emerso dalla beta rilasciata settimane fa, una nuova funzione chiamata Usb Restricted Mode impedisce questi tentativi: attivandola si fa in modo che, dopo un certo periodo dall'ultimo utilizzo, l'interfaccia Lightning smetta di essere operativa, se non per la ricarica.

 

 

 

Se l'iPhone è rimasto bloccato da più di sessanta minuti (cioè se non è stata inserita la password di sblocco nel corso dell'ultima ora), nessun dispositivo Usb verrà riconosciuto, e dunque non sarà possibile eseguire sincronizzazioni ed estrazioni di dati verso Pc, Mac, chiavette o altri dispositivi di archiviazione. È chiaramente possibile disattivare la funzione Usb Restricted Mode, qualora non interessi. “Continuiamo a rafforzare costantemente le protezioni di sicurezza in tutti i prodotti Apple per aiutare gli utenti a difendersi da hacker, ladri di indentità e intrusioni nei loro dati personali”, ha fatto sapere l'azienda, specificando anche che “abbiamo il massimo rispetto per le forze dell'ordine e non progettiamo i nostri miglioramenti di sicurezza per ostacolarle nel loro lavoro”.

Un ricercatore di Elecomsoft si è però accorto di un bug: collegando un accessorio Usb prima che il blocco dell'interfaccia si sia attivato, è possibile resettare il conto alla rovescia dei sessanta minuti. Il trucchetto non funziona con qualsiasi gadget Usb, ma nei test eseguiti da Elecomsoft è riuscito, per esempio, usando un adattatore Usb/Lightning dongle da 39 dollari.

 

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