15/11/2016 di Redazione

Apple pronta a mettersi la realtà aumentata sul naso?

Secondo Bloomberg l’azienda starebbe lavorando a occhiali smart da utilizzare nella vita di tutti i giorni, che potrebbe arrivare sul mercato già nel 2018. Ma la Mela dovrà imparare dagli errori dei Google Glass.

immagine.jpg

Apple potrebbe farcela laddove Google ha (al momento) fallito? Secondo Bloomberg, la Mela starebbe testando un paio di occhiali smart che, una volta collegati senza fili all’iPhone, sarebbero in grado di visualizzare informazioni sulle lenti. Una tecnologia, quindi, che rientra nel mondo della realtà aumentata. L’indiscrezione è stata fornita da alcune fonti ben informate e l’agenzia ha scritto che Cupertino sarebbe in contatto con una serie di fornitori, i quali dovrebbero fornire i primi esemplari di schermi “near-eye”. Se i test dovessero poi rivelarsi soddisfacenti il prodotto potrebbe arrivare sul mercato già nel 2018. Al momento, ovviamente, Apple non avrebbe ancora ordinato un quantitativo sufficiente di componenti da far pensare a un’imminente produzione a volume degli occhiali.

Come sempre, la Mela ha scelto di non commentare le voci di corridoio, ma un’avventura nel campo della realtà aumentata potrebbe essere potenzialmente interessante per la società. Per quanto pericolosa: Google ha speso ingenti risorse per lo sviluppo dei Glass, che sembrava dovessero rivoluzionare il mercato. Ad oggi, dopo una serie di tentativi di portare la tecnologia a livello consumer, Big G ha messo tutto in standby per concentrarsi su una visione più aziendalistica dei propri occhiali.

Ma il settore, seppur scivoloso e di nicchia, è ancora quasi tutto da esplorare e potrebbe rivelarsi lucrativo. Secondo Digi-Capital la realtà aumentata e quella virtuale combinate insieme potrebbero arrivare a valere fino a 150 miliardi di dollari entro il 2020. E le varie soluzioni potrebbero essere adottate sia in ambiti ludici come il gaming e l’intrattenimento in generale, per arrivare fino al turismo, alla medicina e al manifatturiero.

Cosa potrebbe bollire quindi nei pentoloni di Cupertino? È certo che Tim Cook è atteso al varco con qualcosa di realmente nuovo: l’iPhone, pur rimanendo un campione di vendite, non brilla più come una volta e anche i fan più appassionati potrebbero volere di più di una barra Oled sui Macbook Pro.

 

I Google Glass

 

Dal 2013 a oggi l’interesse del gruppo californiano nel campo della realtà aumentata si è acceso. Questo potrebbe far pensare a un reale possibilità di vita per gli occhiali intelligenti made in Cupertino. Tre anni fa la società acquisì Primesense, che sviluppava sensori di movimento per il sistema Kinect di Microsoft. Nei mesi seguenti la Mela si è portata in casa anche diverse startup, tra cui Metaio (specializzata proprio nella realtà aumentata) e Flyby Media (mappatura dello spazio tramite smartphone).

Già a inizio anno il Financial Times aveva dato conto delle attività di Apple nei settori della realtà aumentata e virtuale. Tra gli spunti d’analisi principali, si trovava l’ingresso in azienda di Doug Bowman, esperto mondiale di Vr e docente di Informatica alla Virginia Polytechnic Institute and State University. Il professore potrebbe essere stato messo alla guida di un nuovo ufficio “segreto” dedicato allo studio di queste soluzioni.

Tim Cook, volente o nolente, sembra quindi crederci. “La realtà aumentata può essere molto positiva e abbiamo continuato a investire molto in questa direzione”, aveva detto il Ceo già durante la call con gli analisti dopo la trimestrale pubblicata a luglio. “Siamo pronti a correre e crediamo ci siano grandi possibilità per i clienti, oltre che un’opportunità commerciale da non sottovalutare”.

Gli ostacoli da superare sono però molti. Dal design (è necessario non far sembrare gli occhiali strani agli occhi delle persone), per arrivare ai singoli componenti, come le batterie. Senza dimenticare la privacy e il controllo dei dati. La Mela, come confermato da Cook, sembra però pronta per condurre questa battaglia.

 

ARTICOLI CORRELATI