Apple si farà beffe dell’Fbi rafforzando la sicurezza dell’iPhone
Secondo il New York Times, gli ingegneri della Mela sarebbero già al lavoro per rendere il cellulare completamente impenetrabile: nessun trucco software o aggiornamento firmware potrà in questo modo consentire l’accesso ai dati senza la chiave di sblocco principale.
Pubblicato il 25 febbraio 2016 da Alessandro Andriolo

Apple non solo ha detto “no” agli investigatori che vogliono a tutti i costi sbloccare l’iPhone di uno degli stragisti di San Bernardino, ma ora rilancia e alza la posta in gioco. Secondo il New York Times, che cita fonti vicine all’azienda, gli ingegneri della Mela starebbero lavorando per rendere i prossimi smartphone del tutto impenetrabili. Se il colosso di Cupertino dovesse riuscire nell’intento, e secondo gli esperti ce la potrebbe fare molto presto, l’iPhone diventerà una scatola sigillata e completamente inaccessibile e i suoi dati non potrebbero essere letti nemmeno con successive modifiche software. La creazione di un aggiornamento ad hoc, infatti, è ad oggi l’unica strada percorribile da Apple per collaborare concretamente con l’Fbi il quale, su ingiunzione di un tribunale statunitense, sta cercando in tutti i modi di accedere alle informazioni crittografate presenti nel cellulare di Syed Farook, che lo scorso dicembre insieme alla moglie ha ucciso 14 persone in California prima di essere abbattuto dalle teste di cuoio.
Ma, ovviamente, la Mela ha già ribadito che non svilupperà mai una versione di iOs 9 senza le attuali funzioni di sicurezza. Tim Cook, infatti, ha sottolineato come questa strategia rappresenterebbe “precedente pericoloso” e proprio ieri, in un’intervista concessa al network Abc, il numero uno di Cupertino ha ribadito che lo sblocco forzato dello smartphone rappresenta “l’equivalente software del cancro”.
Comunque, è certo che un eventuale, ulteriore rafforzamento dei sistemi di sicurezza degli iPhone porrà una sfida significativa per le forze dell’ordine. Investigatori che, in caso di ulteriori avvenimenti analoghi a quello di San Bernardino, si troveranno di fronte un ostacolo insormontabile. Secondo esperti citati dal Nyt, l’unico modo per uscire da questo stallo è un intervento deciso del Congresso, che dovrebbe modificare la legislazione chiarendo una volta per tutte gli obblighi precisi delle società informatiche.
“Le leggi sulle intercettazioni telefoniche prevedono per le compagnie di telecomunicazioni l’obbligo di rendere i propri dati accessibili alle forze dell’ordine”, scrive il quotidiano newyorchese. “Ma le grandi compagnie tecnologiche come Apple e Google non sono coinvolte in questo scenario e, anzi, hanno sempre opposto una grande resistenza all’introduzione di norme che le equiparerebbero agli operatori telefonici”.
I prossimi iOs saranno ancora più sicuri e totalmente impenetrabili?
Così, ancora una volta, la velocità della tecnologia supera ampiamente quella del processo legislativo. Mentre gli ingegneri di Apple sono al lavoro per innalzare ulteriormente l’asticella della sicurezza, l’opinione pubblica americana si divide quasi esattamente a metà tra favorevoli e contrari alla strategia della Mela (dato del Pew Research Center). Strategia che, va ricordato, coinvolge senza dubbio questioni di marketing e di immagine. Anzi, secondo alcuni osservatori, il problema è tutto qui: Cupertino non vuole sbloccare l’iPhone del terrorista solo perché preoccupata dai possibili risvolti in Borsa.
E la Casa Bianca cosa fa? Sempre secondo il New York Times, Barack Obama non avrebbe nessuna intenzione di portare davanti al Congresso una legge che garantirebbe all’Fbi l’accesso ai dati dei clienti dei gruppi hi-tech. Senza un supporto normativo preciso, però, Bureau e Dipartimento di Giustizia devono lottare su ogni singolo caso, cercando il via libera dei giudici. Che può comunque rimanere lettera morta, come successo per i fatti di San Bernardino.
La strage dello scorso dicembre non è infatti l’unico stallo in cui sono incappati gli investigatori. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, il Dipartimento di Giustizia sarebbe pronto ad attuare diversi procedimenti d’ingiunzione per obbligare Apple a estrarre i dati da un’altra decina di iPhone, legati ad altrettanti casi giudiziari. Insomma, invece che sbrigliarsi, la faccenda sembra divenire di giorno in giorno sempre più complicata.
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