Arm contro Qualcomm per l’uso della tecnologia di Nuvia
La britannica Arm Holding ha denunciato Qualcomm per presunta violazione di proprietà intellettuale e di trademark nel campo dei semiconduttori.
Pubblicato il 01 settembre 2022 da Valentina Bernocco

Nuova battaglia nel campo dei semiconduttori: la britannica Arm Holding accusa Qualcomm di abuso di proprietà intellettuale e di trademark attraverso la tecnologia di Nuvia. Una startup, quest’ultima, creata da ex ingegneri di Apple, Google e Amd, e acquisita per oltre un miliardo di dollari nel 2021 dalla stessa Qualcomm per poter rafforzare la propria offerta di chip destinati a computer, server, smartphone, sistemi per la guida assistita e altri dispositivi.
Ora Arm si è rivolta a un tribunale distrettuale del Delaware per denunciare una presunta violazione di proprietà intellettuale e di utilizzo del marchio. Al centro della contesa, un accordo siglato nel 2019 tra Nuvia e Arm, che permetteva alla prima di usare alcune tecnologie appartenenti alla seconda, utili per realizzare nodi di calcolo con architettura Arm customizzati.
A detta di Arm, tale accordo di licenza non era più valido al momento dell’acquisizione di Nuvia da parte di Qualcomm, poiché i numerosi tentativi di rinegoziazione non erano andati a buon fine. A marzo del 2022, quindi, Arm aveva messo fine all’accordo, che peraltro non includeva destinazioni come Pc, smartphone e sistemi per automobili connesse bensì soltanto i server. Qualcomm e Nuvia, ciononostante, “hanno continuato a lavorare sull'implementazione dell'architettura Arm di Nuvia, violando i diritti di Arm in quanto creatore e licenziatario della propria tecnologia”, si legge nella denuncia. L’operato di Qualcomm, inoltre, suggerisce la volontà di “continuare a utilizzare la proprietà intellettuale di Arm per pubblicizzare e vendere i prodotti risultati negli Stati Uniti”.
La richiesta dell’accusante è radicale: Qualcomm e Nuvia devono non solo smettere di utilizzare le tecnologie (di Nuvia) basate su proprietà intellettuale Arm, ma anche distruggerle e interrompere le dichiarazioni pubbliche e le attività di promozione commerciale che fanno leva sul marchio Arm. L’azienda, inoltre, chiede una sentenza dichiarativa del tribunale interpellato, un decreto ingiuntivo e il riconoscimento dei danni per l’utilizzo indebito del trademark nei semiconduttori basati su tecnologia di Nuvia.
La rappresentante legale di Qualcomm, Ann Chaplin, ha affidato la propria replica a The Verge: “Arm non ha diritti, contrattuali o di altro tipo, di cercare di interferire con le innovazioni di Qualcomm o di Nuvia”, ha dichiarato. “La denuncia di Arm ignora completamente il fatto che Qualcomm abbia diritti di licenza ampi e ben consolidati a copertura delle proprie Cpu con progettazione custom, e confidiamo nel riconoscimento di questi diritti”.
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