Arm pronta al debutto in Borsa dopo l’Ipo dell’anno
Nella sua offerta pubblica iniziale la società controllata da Softbank ha ottenuto una valutazione pari a 54,5 miliardi di dollari. L’Ipo più danarosa di tutto il 2023.
Pubblicato il 14 settembre 2023 da Redazione

Arm ce l’ha fatta, e con un ottimo risultato: per la società britannica di semiconduttori è arrivato il giorno del debutto a Wall Street, a lungo atteso. Un ritorno, in realtà, perché sette anni fa il colosso giapponese Softbank aveva acquisito la quota di maggioranza di Arm per 32 miliardi di dollari e all’operazione era seguito il ritiro dai listini.
Nell’Initial Public Offering (Ipo) di ieri, invece, Arm ha raccolto 54,5 miliardi di dollari e annovera ora tra i suoi principali investitori aziende del calibro di Apple, Alphabet e Intel. Non stupisce che questi grandi protagonisti del mercato digitale siano interessati ad Arm, perché gran parte della competizione (presente e, soprattutto, futura) tra le Big Tech si gioca sull’intelligenza artificiale e dunque sui semiconduttori.
I 54,5 miliardi di dollari segnano il record del 2023 (finora) per un’offerta pubblica iniziale. Si tratta di una cifra inferiore ai 64 miliardi di dollari spesi da Softbank il mese scorso per rilevare il 25% delle quote di Arm ancora non in suo possesso. Ma anche di una cifra ben superiore ai 40 miliardi di dollari dell’ipotesi di vendita, poi sfumata, di Arm a Nvidia.
Arm rappresenta una scommessa importante e promettente per gli investitori, considerando il suo ruolo essenziale dei semiconduttori all’interno della supply chain tecnologica e in particolare nel mercato dei servizi cloud, che in ultima analisi dipendono dall’hardware. Tuttavia, al pari di altri colossi del suo settore, anche Arm ha attraversato negli ultimi anni gli alti e bassi del mercato, il chip crunch e la successiva sovrabbondanza di offerta a fronte di una domanda di Pc e di smartphone nuovamente debole (dopo i picchi di richieste del 2020 e 2021).
Nell’ultimo anno fiscale, terminato a fine marzo, l’azienda ha ottenuto 2,68 miliardi di euro di ricavi, meno dei 2,7 miliardi dell’esercizio precedente. Come dichiarato agli investitori, Arm ripone però molte aspettative nel settore cloud computing (oggi dominato da Intel, Qualcomm e Nvidia) in cui attualmente ha solo il 10% di market share e in cui punta a crescere da qui al 2025 a un tasso annuo medio del 17%. Di contro, Arm è ben posizionato nel settore automotive, con un 41% di market share.
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