Assistenti vocali e IoT ci spiano e l’Ue avvia un’indagine
Alexa, Siri, l’Assistente Google, così come tutti i dispositivi legati all’Internet of Things o comunque connessi, raccolgono una grande quantità di dati sulle abitudini di ognuno. Per questo sono l’obiettivo di un’inchiesta della Commissione Europea.
Pubblicato il 17 luglio 2020 da Redazione

Alexa, Siri, l’Assistente Google così come i dispositivi per la smart home e, in generale, gli oggetti che fanno parte dell’Internet of Things sono l'obiettivo di una nuova indagine avviata dalla Commissione Europea.
“Il potenziale è incredibile. Ma avremo solo vantaggi - prezzi bassi, ampia scelta, prodotti e servizi innovativi - se i mercati di questi dispositivi rimangono aperti e competitivi. E il problema è che la concorrenza nei mercati digitali può essere difficile. Quando le grandi aziende abusano del loro potere, possono spingere molto rapidamente i mercati oltre il punto di non ritorno, in cui la concorrenza diventa monopolio. L'abbiamo già visto succedere. Se non agiamo in tempo utile, con l'Internet of Things c'è un serio rischio che accada di nuovo”. Così si legge in un comunicato che riporta la dichiarazione di Margrethe Vestager, Executive Vice-President della Commissione Europea con delega alla Concorrenza e al Digitale.
La Vestager prosegue dicendo che: “Uno dei problemi chiave sono i dati. Gli assistenti vocali e i dispositivi intelligenti possono raccogliere una grande quantità di dati sulle nostre abitudini. E c'è il rischio che le grandi aziende possano abusarne per consolidare la loro posizione sul mercato e aggirare la concorrenza. Potrebbero anche usare la loro conoscenza di come accediamo ad altri servizi per entrare in quei mercato e prenderne il controllo”.
Secondo la Commissione Europea è importante garantire che i dispositivi intelligenti siano "veramente interoperabili" tra loro man mano che il mercato dell'Internet of Things cresce, dando così ai consumatori la possibilità di scegliere il prodotto migliore sul mercato, o comunque il più adatto alle proprie esigenze, senza preoccuparsi, per esempio, della compatibilità con un assistente vocale o un altro.
L'indagine sull'Internet of Things consentirà alla Commissione europea di "individuare i problemi" e quindi di "agire mentre c'è ancora tempo". Al momento sta raccogliendo dati e informazioni, e ha inviato questionari a 400 aziende europee, asiatiche e americane che vendono elettrodomestici intelligenti, dispositivi indossabili e assistenti vocali, e che forniscono servizi che possono essere utilizzati tramite questi device.
La Commissione europea si sta informando con le aziende sul modo in cui i prodotti smart lavorano insieme e sui possibili problemi che potrebbero sorgere rendendoli interoperabili. I risultati dei questionari consentiranno alla Commissione di individuare situazioni in cui "le società potrebbero aver infranto le regole della concorrenza" e forniranno informazioni per future normative.
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