Guida autonoma, ancora sogno lontano o realtà ormai imminente?
Pubblicato il 05 gennaio 2016 da Alessandro Andriolo Pagine: 1, 2, 3
Sul versante dei veicoli capaci di condurre in completa autonomia i passeggeri a destinazione, sono noti i progetti di colossi dell’hi-tech non legati al mercato dell’automotive. Sia Apple sia Google stanno lavorando ormai da tempo a progetti analoghi ma, nonostante qualche previsione, l’arrivo sul mercato di veicoli completamente affidabili sembra ancora lontano. Ma questo non esclude altri player dal gioco, soprattutto quelle aziende in grado di offrire la componentistica “cerebrale” per dotare le automobili di sistemi di guida autonomi. È il caso di Nvidia, che alla kermesse di Las Vegas ha presentato Drive Px 2, descritto come il motore di bordo per l'intelligenza artificiale più potente al mondo.
Questo “supercomputer per automobili” sfrutta le più avanzate Gpu del produttore pensate per il deep learning, in modo da ottenere così una comprensione a 360 gradi di quello che accade intorno al veicolo, oltre che per determinare con precisione la posizione dell'auto e calcolare le traiettorie più sicure e confortevoli per i passeggeri. Drive Px 2 offre una potenza di calcolo equivalente a quella di 150 MacBook Pro, grazie a due processori Tegra di prossima generazione, cui si aggiungono due unità grafiche basate su architettura Pascal.
Le Gpu consentono di eseguire fino a 24 miliardi di operazioni al secondo specifiche per l’elaborazione delle reti neurali tipiche dell’apprendimento approfondito. Nvidia dichiara una potenza di calcolo dieci volte maggiore rispetto alle soluzioni della generazione precedente, presentata soltanto un anno fa. Per operazioni in virgola mobile di carattere generale, invece, l’architettura Gpu a precisione multipla di Drive Px 2 riesce a gestire fino a otto miliardi di operazioni al secondo (8 Teraflops).
Il supercomputer Drive Px 2 di Nvidia per i veicoli a guida autonoma
Per non far surriscaldare questo potente sistema, Nvidia è dovuta intervenire con il raffreddamento a liquido. Anche perché il Drive Px 2 non si affida a nessuna risorsa in cloud, ma è in grado di gestire in locale l’enorme quantità di dati proveniente anche da 12 videocamere, radar e sistemi lidar (light detection & ranging). L’obiettivo è offrire un cervello pensante (e in capace di imparare in modo progressivo) che possa rispondere anche meglio di un essere umano a qualsiasi imprevisto stradale, in ogni condizione di guida.
Questo complesso lavoro viene facilitato da Driveworks, una suite di strumenti software, librerie e moduli pensati per accelerare lo sviluppo e le fasi di test dei veicoli autonomi. Il vendor avrebbe già creato alcuni prototipi di auto a guida automatica. Driveworks consente la calibrazione dei sensori, l'acquisizione dei dati, la sincronizzazione, la registrazione e poi l'elaborazione dei flussi di informazioni provenienti dai sensori grazie a una complessa serie di algoritmi, sfruttando sia i processori specializzati sia quelli general-purpose di Drive Px 2.
Sarebbero già una decina i partner di Nvidia nello sviluppo di questo supercomputer, tra cui Bmw, Audi, Ford, Daimler e Volvo. La casa svedese ha inoltre siglato un accordo con Ericsson per offrire sempre un’esperienza di streaming di alta qualità nelle auto in movimento. Prevedendo il percorso e guardando alle condizioni della rete, il contenuto potrà essere adattato alla durata di ogni viaggio in maniera intelligente.
Imparando i percorsi più comuni con i relativi tempi di viaggio e comprendendo le preferenze sui contenuti media, i futuri modelli Volvo saranno capaci di fornire un sistema di navigazione semplice da usare e una lista dei potenziali contenuti media basata sulle preferenze personali. Questo, ovviamente in caso di guida autonoma, permetterà alle persone di scegliere i percorsi e selezionare il contenuto su misura, in base alla durata degli spostamenti.
Continua nella lettura:
- Pagina 1. Auto intelligenti e autonome: le novità dei big dal Ces 2016
- Pagina 2. Toyota affronta il peso dei veicoli connessi con un data center
- Pagina 3. Guida autonoma, ancora sogno lontano o realtà ormai imminente?
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