Aziende, attente all’invasione del Wear Your Own Device
Mentre le società di ricerca pronosticano un boom sul medio periodo per le nuove tecnologie indossabili, a detta di aziende come Ipswitch è già ora di affrettarsi per mettere a punto una strategia di gestione del Wyod. Se il Byod è problematico, sotto il nuovo acronimo si nascondono insidie ancor più difficili da controllare.
Pubblicato il 04 agosto 2014

Se l'avanzata dei dispositivi mobili in azienda secondo il modello del Bring Your Own Device ha fatto “diventare i capelli grigi” a manager e dirigenti, comportando un bel po’ di preocupazioni, il “Wyod”, cioè il Wear Your Own Device quei capelli li farà diventare definitivamente bianchi. Così, ironizzando, la business development manager Southern Emea della divisione Network Management di Ipswitch, Chiara Ornigotti, ha riflettutto su un tema in realtà molto serio: l’impatto delle tecnologie indossabili sui livelli di sicurezza, sul controllo di dati e informazioni riservate e sulle reti delle aziende. Il tema tecnologico più caldo di questi mesi, quello dei wearable device, non riguarda soltanto il tempo libero degli utenti ma inevitabilmente si riflette sul loro modo di lavorare e – quel che più conta sui luoghi in cui lavora.
Con braccialetti, smartwatch, occhiali di realtà aumentata e chissà quali altri tipi di sensori, i “confini” delle organizzazioni diventeranno ancora più sfumati, perché ulteriori dispositivi mobili e applicazioni andranno ad affiancarsi a smartphone e tablet, interagendo con gli ambienti fisici, con i dati e con le reti aziendali. Dallo smartwatch di Samsung e successori (ultimo, in ordine cronologico, il G Watch di LG, mentre in autunno arriverà quello di Microsoft) ai Google Glass, passando per i braccialetti per il fitness che misurano il battito cardiaco, fino allo sviluppo di sensori dalla funzione più specifica, come quelli che rilevano lo stato di disidratazione di chi li indossa, le innovazioni fioccano ogni giorno. Secondo le stime di Idc, nel 2014 questo mercato arriverà a contare 19,2 milioni di oggetti venduti, ma soltanto nel medio periodo (non prima del 2016) assisteremo a un’adozione di massa.
Chiara Ornigotti, business development manager Southern Emea della divisione Network Management di Ipswitch
Con tutto il parlare che si fa oggi di Internet delle Cose, non può esservi sfuggito il fatto che secondo gli esperti il prossimo grande trend sarà rappresentato dalla tecnologia indossabile. Una tecnologia che cambierà il modo di lavorare delle vostre aziende. Ma i professionisti dell’It sono davvero preparati per il nuovo fenomeno del “Wyod”, il Wear Your Own Device, e per l’impatto che questo avrà sulle reti aziendali? La maggior parte non lo sembra.
Una recente indagine di Foia (Freedom of Information Act) ha rivelato che, nonostante il 93% delle organizzazioni nel settore pubblico avesse investito in strumenti per la gestione di rete, solo meno di un quarto (23%) si preoccupava di monitorare regolarmente le performance della rete durante l’orario di lavoro. E, fatto ancora più preoccupante, la maggioranza degli uffici pubblici nel Regno Unito (79%) nemmeno era in grado di differenziare i dispositivi wireless e cablati presenti sulla loro rete.
Le tecnologie indossabili, dagli orologi e occhiali smart fino agli scanner di impronte digitali e ai bracciali, stanno facendo la loro comparsa sul mercato ed è prevedibile che tra non molto saranno pervasive come oggi lo sono gli smartphone. La società specializzata in ricerche sulle tecnologie smart On World prevede che il mercato raggiungerà nei prossimi cinque anni un valore di 50 miliardi di dollari. In tutti i settori si è iniziato a immaginare opportunità per oggetti indossabili dotati di sensori e per applicazioni e servizi cloud integrati.
Una nuova “killer platform”
Sensori e software e servizi cloud sono, secondo On World, la nuova “piattaforma killer”. Il programma per sviluppatori recentemente lanciato da Nest (la giovane azienda recentemente acquistata da Google per 3,2 miliardi di dollari, ndr) ha già individuato il potenziale per tecnologie indossabili integrate con sistemi domestici intelligenti, come per esempio UP, il fitness tracker di Jawbone, integrato con i termostati intelligenti di Nest. Queste tecnologie consumer presto passeranno dall’ambiente domestico a quello di lavoro, con le conseguenze che è facile immaginare per le aziende. Se pensate che siano esagerazioni, date un’occhiata a che cosa stanno facendo le aziende del settore. Sony ha presentato la richiesta di brevettare una “parrucca intelligente”, capace di elaborare dati e comunicare in modalità wireless con altri dispositivi. Per quanto bizzarra possa sembrare questa applicazione, indica chiaramente come i grandi nomi si stiano già muovendo per avvantaggiarsi sui concorrenti.
Se il concetto di Byod, Bring Your Own Device, è stato sufficiente a fare diventare grigi i capelli di molti professionisti It, le tecnologie indossabili li faranno diventare definitivamente bianchi. Le tecnologie indossabili non sostituiranno smartphone e tablet. Semplicemente, moltiplicheranno il numero di dispositivi che accedono alla rete. Non è solo un problema di occupazione di banda. Esistono anche serie preoccupazioni per la sicurezza.
Una delle maggiori è che molte cose potranno essere fatte senza che nessuno se ne accorga. Gli smartwatch, ad esempio, hanno una fotocamera e sfruttando la connessione a Internet di uno smartphone fotografare un documento e caricarlo su Dropbox è questione di un attimo. I Google Glass vanno addirittura oltre, permettendo di registrare tutto quello che vedete. Sono dotati, inoltre, di un solido sistema operativo e di discrete quantità di storage. D’improvviso, trasferire i dati sensibili di un’azienda al di fuori delle sue mura è un gioco da ragazzi. Se non avete già messo a punto una strategia Wyod, è ora di iniziare a pensarci. I dispositivi indossabili diventeranno, infatti, sempre più capaci e potenti.
Come prepararsi per il Wyod
Sarebbe saggio iniziare subito a studiare le sfide poste dal Wyod in termini di policy aziendali, potenziamento degli access point, tecniche di gestione, monitoraggio e sicurezza. Questo, oltre a rappresentare un vantaggio per l’azienda, permetterà di sigillare le backdoor tramite le quali hacker potrebbero intrufolarsi nella rete sfruttando le tecnologie indossabili dei dipendenti.
Sicurezza. In considerazione dei rischi per la sicurezza legati a tutti i dispositivi mobili, non permettete ad alcuna tecnologia indossabile personale di collegarsi alla rete senza prima averla sottoposta alle procedure di sicurezza usate per tutte le tecnologie di proprietà dell’azienda, come tablet e netbook.
Data Flow. Siate preparati a un maggiore flusso di dati complessi sulla rete e assicuratevi di potere gestire la vostra ampiezza di banda wireless in modo da poterlo controllare. Molti dispositivi accedono alla rete mediante connessioni wireless o Bluetooth e richiedono il collegamento a un tablet per sincronizzare i dati. Se diversi dispositivi effettuano questa operazione simultaneamente, le prestazioni della rete possono calare enormemente.
Policy. La policy Wyod dovrebbe definire con precisione chi è autorizzato e chi no a portare dispositivi propri e collegarli alla rete. In caso contrario, la rete rischia di essere aperta ad attacchi e agli hacker.
Regole, governance e buone pratiche. Considerate le possibili implicazioni legali per la vostra azienda. Pensate ad esempio a un medico che indossa i Google Glass, e che potrebbe essere accusato di registrare le visite violando la privacy del paziente.
Le tecnologie indossabili offrono un incredibile potenziale alle organizzazioni in termini di condivisione delle esperienze e di interazione. Ma non è possibile avvicinarle senza attraversare qualche campo minato. Non lasciate che la vostra azienda resti vulnerabile solo perché non siete pronti per il nuovo trend. Agite subito.
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