09/01/2015 di Redazione

Azure migliora sicurezza, automazione e capacità di calcolo

La piattaforma cloud di Microsoft introduce, per ora come preview, il sistema di gestione delle password Key Vault, mentre sono ufficialmente disponibili le nuove macchine virtuali G Series, le più imponenti mai offerte su Azure. Docker, il motore open so

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Azure è più veloce, più grande e più sicura. Così Microsoft riassume i miglioramenti introdotti nella piattaforma in questa prima settimana dell’anno, proseguendo quel percorso di evoluzione con cui l’azienda di Redmond punta ad accorciare le distanze con Amazon Web Services. Le novità riguardano la disponibilità delle macchine virtuali G Series (le più grandi e potenti mai proposte da Azure), il sistema di gestione delle chiavi crittografiche Key Vault e il supporto a Docker, un motore per l’automazione del deployment delle applicazioni.

Le nuove virtual machine sono il salto avanti di Azure nel concetto di scalabilità. A detta di Microsoft, offrono più disponibilità di memoria e più potenza di calcolo di qualsiasi altro sistema inserito in un public cloud. Inizialmente disponibili solo in parte degli Stati Uniti ma con la promessa di una rapida estensione del supporto in altri mercati, i modelli della serie G si basano sui più recenti processori Intel Xeon della famiglia E5 e utilizzano fino a un massimo di 32 Cpu virtuali, 448 GB di Ram e 6,59 TB di memoria su dischi Ssd. A ciascuna macchina virtuale può essere associato un numero variabile di unità persistent data disk, per un massimo di 64 dischi da 1 TB nel modello più potente (G5). Le diverse configurazioni sono riassunte dalla tabella che segue:

Sul fronte della sicurezza, l’annuncio riguarda Key Vault, un servizio che custodisce le chiavi crittografiche usate dalle aziende per cifrare dati e archiviare password. Al momento disponibile in versione preview, Key Vault sostanzialmente elimina la necessità di dover ricorrere a un sistema Hardware Security Module ospitato on-premise, permettendo invece di custorire le chiavi crittografiche direttamente all’interno di Azure e in modo sicuro. Il servizio, fra l’altro, soddisfa i criteri della Federal Information Processing Standard 140-2 level 2, quelli a cui devono sottostare le agenzie governative statunitensi.

La terza novità di Azure è l’introduzione del supporto a Docker, già annunciata nel mese di ottobre e ora effettiva. Si t ratta di un motore open source per l’automazione del deployment di applicazioni, supportato fra l’altro da vendor come Red Hat e Canonical, nonché da Ibm, Rackspace e Google. Docker utilizza i container, al posto della macchine virtuali, per permettere a più applicazioni di girare contemporaneamente sul medesimo server.

Già dalla scorsa estate Microsoft aveva introdotto la possibilità di eseguire applicazioni Docker per Linux su Azure, mentre da qualche giorno dal marketplace è scaricabile l’immagine di Docker per Ubuntu Linux.

 

 

L’anno inizia dunque con l’acceleratore premuto per il cloud di Microsoft, che attualmente conteggia circa 10mila nuovi clienti a settimana. A detta di un’indagine della società Piper Jaffray, eseguita su 112 chief information officer, Amazon Web Services è ancora l’opzione preferita dei Cio, indicata come scelta dal 35% degli intervistati, mentre Azure è al 21% (in crescita di un punto percentuale rispetto a un anno prima) e Google è al 7% (in calo di cinque punti).
 

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