21/12/2016 di Redazione

Blackberry sempre più vicina a diventare una software house

L’azienda ha registrato una perdita netta di 114 milioni di dollari nel terzo trimestre, ma l’Eps non-Gaap è risultato superiore alle previsioni degli analisti. Il Ceo, John Chen, parla di “transizione completata”, ma rimangono le fragilità nonostante la

immagine.jpg

Continua la traversata del deserto per Blackberry, ma le aree verdi forse sono più vicine. La travagliata azienda canadese ha chiuso il terzo trimestre dell’anno fiscale 2017 con una perdita netta di 114 milioni di dollari, equivalenti a 22 centesimi per azione. Risultati peggiori di quelli dello stesso periodo dell’anno scorso, quando toccò 89 milioni e 17 centesimi. Ma, secondo i parametri non-Gaap, il gruppo ha guadagnato nove milioni di dollari, pari a due centesimi per azione. Numeri superiori a quelli previsti dagli analisti, che avevano stimato una perdita di un centesimo per azione. Blackberry ha potuto così rivedere al rialzo anche le cifre dell’intero esercizio: per l’intero anno fiscale 2017 la società prevede un profitto che, prima degli ultimi conti, era “travestito” da una perdita pari a 5 centesimi per azione.

I numeri dicono che la transizione verso una realtà completamente software non è ancora completa. Ma i segnali ci sono tutti. Ad oggi l’ottanta per cento dei ricavi di software e servizi (su un totale di 160 milioni), esclusi servizi professionali e licenze da brevetti, sono stati ricorrenti. Questo ha aiutato l’azienda a registrare un margine lordo da record. “Non stiamo più invertendo la rotta, adesso dobbiamo preoccuparci di crescere”, ha dichiarato convinto il Ceo John Chen.

Per frenare il crollo dei ricavi, però, serviranno almeno altri quattro o cinque trimestri, ha aggiunto il numero uno del gruppo canadese. Perché per dismettere tutta la produzione hardware, il vero fardello di Blackberry (con vendite calate da 220 a 62 milioni), sarà necessario ancora del tempo. E questo malgrado il vendor abbia annunciato di avere ormai esternalizzato tutto il design e la realizzazione di dispositivi mobili, cedendo il brand in licenza ai cinesi di Tcl che già detengono il marchio Alcatel.

 

Fonte: Blackberry

 

Positivi anche i commenti di alcuni analisti. “La componente del business che rappresenta il futuro continua a mostrare un buon progresso”, ha sottolineato John Jackson di Idc. Secondo Chen il giro d’affari delle soluzioni software potrebbe crescere l’anno prossimo del 15 per cento, dopo aver totalizzato un più 30 per cento durante l’esercizio in corso.

Senza contare le recenti mosse di Blackberry nell’automotive. Lunedì l’azienda ha annunciato l’apertura di un centro di ricerca in Canada sui veicoli a guida autonoma. Una struttura sostenuta da un investimento di 75 milioni di dollari e in cui lavoreranno sessanta ingegneri software per potenziare le funzionalità di Qnx, il sistema operativo su microkernel per soluzioni embedded già utilizzato da diverse case automobilistiche per i propri sistemi di infotainment. L’obiettivo di Blackberry è quello di arrivare a generare ricavi già dal 2018.

 

ARTICOLI CORRELATI