Broadcom e Symantec non s’accordano sul prezzo, trattative KO
A detta di Cnbc, il dialogo sulla possibile acquisizione si sarebbe interrotto: in seguito alla due diligence fatta su Symantec, il compratore ha ribassato l’offerta.
Pubblicato il 16 luglio 2019 da Redazione

Broadcom e Symantec non si sono messi d’accordo: pietra della discordia, i soldi. L’acquisizione che fino a pochi giorni fa era data come probabile, “questione di settimane” per le fonti confidenziali di Bloomberg, ora attraverso nuovi rumors viene messa in dubbio o addirittura esclusa. A detta di Cnbc, le trattative si sarebbero interrotte in seguito al mancato accordo sulla cifra: Symantec avrebbe chiesto non meno di 28 dollari per azione, troppo per l’acquirente.
O meglio, secondo le “persone informate sui fatti”, inizialmente Broadcom avrebbe acconsentito a pagare 28,25 dollari ad azione, ma alla luce della due diligence condotta su Symantec avrebbe poi cambiato idea. In seguito alla notizia, a Wall Street il titolo di Symantec ha subito un forte calo, fino al 18%, mentre quello di Broadcom è salito.
Secondo il giornalista economico di Cnbc David Faber, le due parti avevano calcolato di poter ottenere sinergie per 1,5 miliardi di dollari di valore. Ma ora si profila il concreto rischio che l’affare sfumi, come già accaduto l’anno scorso per ragioni molto diverse con la tentata acquisizione di Qualcomm. In quel caso l’ostacolo fu di natura politica, cioè l’opposizione del governo statunitense: con un decreto esecutivo firmato da Donald Trump si infranse il sogno di creare un nuovo colosso nel mercato dei semiconduttori. Nel caso di Symantec, invece, Broadcom punta a rafforzare l’offerta di software per la sicurezza.
“L’acquisizione di una società software”, scrive Cnbc, “potrebbe dare a Broadcom la spinta di cui ha bisogno, alla luce delle tensioni che danneggiano il business centrale dei semiconduttori e i rapporti con il gigante delle telecomunicazioni cinese Huawei”. Dopo l’inserimento dell’azienda di Shenzhen nella lista nera del Dipartimento del Commercio, Broadcom ha ribassato pesantemente le stime sulle vendite di processori nel 2019. Dunque trovare nuovi sbocchi, limitando la dipendenza dagli Oem, è diventata un’esigenza.
Un passo da gigante in direzione del software era già stato nel 2018 con l’acquisto di Ca Technologies. Ma a Broadcom questo forse non basta, se è vero - come segnala sempre Cnbc - che già nel 2014 la società aveva tentato di comprare una software house come Tibco (specializzata in analytics e business integration). Affare non riuscito, anche in quel caso, perché Tibco finì nelle mani di Vista Equity Partners per 4,3 miliardi di dollari.
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