Cloud, l’adozione è in crescita ma la sicurezza resta un problema
Una ricerca condotta da Vanson Bourne per Barracuda evidenzia il crescente ricorso al cloud pubblico da parte delle aziende (anche europee). Ma il 70% dei responsabili IT le preoccupazioni di sicurezza sono un ostacolo.
Pubblicato il 27 febbraio 2020 da Redazione

Entro cinque anni, il 76% delle infrastrutture IT aziendali sarà contenuto all’interno del cloud pubblico. Oggi la percentuale arriva al 45%, dunque c’è ancora un grande margine di crescita destinato a concretizzarsi. È quanto emerge da una nuova indagine commissionata da Barracuda a Vanson Bourne, titolata "Future Shock: The Cloud Is the New Network", per la quale sono stati interpellati 750 responsabili IT di aziende distribuite tra Stati Uniti, Europa, Medio Oriente, Africa e Asia-Pacifico. Il sondaggio ha però evidenziato anche la presenza di ostacoli che rallentano, al momento, una più spinta adozione del cloud: ostacoli che derivano innanzitutto da preoccupazioni di sicurezza.
La paura di perdere il controllo sui dati e applicazioni, esponendole maggiormente ad attacchi informatici e rischi di data loss, è diffusa. Il 70% degli intervistati ha detto che preoccupazioni legate alla sicurezza limitano l'adozione del cloud nella propria azienda e una quota ancor maggiore, il 75%, ha effettivamente subito almeno un cyberattacco.
(Fonte: Barracuda, "Future Shock: The Cloud Is the New Network", 2020)
La sicurezza non è tuttavia l’unico fattore frenante. Il secondo ostacolo più citato dagli intervistati (41%) è il timore di non riuscire a integrare le risorse di cloud pubblico con le infrastrutture on premise e i software già in uso (quelli legacy, in sostanza). Affinché la gestione di dati e applicazioni funzioni al meglio è, invece, necessario creare degli ambienti di cloud ibrido privi di incoerenze, eccessive complessità e barriere.
“Nonostante il tasso di adozione del cloud pubblico continui a crescere”, si legge nel report, “la sicurezza ancora rappresenta il primo ostacolo: un fatto comprensibile, considerando la quantità e varietà di minacce che oggi le aziende devono affrontare”. Come si affronta la questione? Per il 55% la giusta strategia sta nell’adozione di soluzioni cloud più sicure, mentre per il 41% è essenziale dotarsi di tecnologie di threat detection.
Molte aziende stanno scegliendo di affidarsi a soluzioni di sicurezza di terze parti, dal momento che i cloud service provider non possono farsi carico anche del compito di proteggere applicazioni e dati dalle minacce esterne. La tecnologia meglio in grado di rispondere alle due esigenze principali, cioè sicurezza e integrazione, è forse quella delle SD-Wan (software-defined Wide Area Network), ma attualmente solo il 23% delle aziende coinvolte nell’indagine l’ha già adottata. A breve lo scenario cambierà, tuttavia, considerando che un ulteriore 51% è in procinto di adottarla o lo farà entro i prossimi mesi (12 mesi dalla realizzazione del sondaggio).
SCENARI
SCENARI
- Rischio informatico, le aziende italiane sono in “zona arancione”
- Fintech e banche, che cosa ci aspetta nell’anno nuovo?
- Medicina virtuale, 5G e (ancora) cloud nel 2021 di Deloitte
- Il futuro del marketing travolto dalla trasformazione del covid-19
- Ransomware, attacchi subdoli e minacce fintamente “banali” nel 2021