16/12/2020 di Redazione

Cloud, l'alleato della supply chain in tempi di pandemia

Le testimonianze di Gruppo Marazzi e Alcar Ruote mettono in luce le difficoltà che le aziende hanno dovuto affrontare nel corso del 2020 e anche come il mix di tecnologia e creatività abbia aiutato a trovare soluzioni convincenti.

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Gli ultimi dodici mesi hanno generato uno stress senza precedenti alle supply chain delle aziende, per diversi motivi. Le conseguenze della pandemia si sono fatte sentire sia sulle realtà che hanno dovuto sopportare un carico addirittura superiore alla norma (si pensi agli alimentari) sia su tutti coloro che, per contro, hanno visto il loro business fermarsi e adattarsi a una situazione ben diversa rispetto alle previsioni e alle consuetudini. A questo si aggiungono altri fattori, come le modifiche degli accordi commerciali internazionali, la rapida evoluzione delle aspettative dei clienti e gli imprevisti che sono sempre dietro l’angolo. Il cloud ha fornito un supporto alle realtà che hanno dovuto affrontare repentini cambiamenti in condizioni di incertezza e impossibilità di fare pianificazioni di lungo termine.

Il gruppo Marazzi, fra i più noti produttori nazionali di piastrelle, ha dovuto attrezzarsi per tempo, per superare i limiti infrastrutturali di un distretto tanto dinamico quanto affollato come quello di Sassuolo: “Nel 2017 abbiamo attivato un sistema che consentisse ai trasportatori di prenotare il prelievo di materiale da noi”, spiega il Cio della business unit Ceramics Claudio Coni. “Nella zona dove noi operiamo ci sono molti produttori e nessun polo logistico, per cui la fornitura di materiali avviene con ritiro individuale presso ogni azienda, rendendo imprevedibili i tempi di preparazione e consegna”.

Per questo, Marazzi ha deciso di sviluppare un sistema per la prenotazione del prelievo di piastrelle, senza costringere il camionista ad attendere la preparazione, che avviene in anticipo rispetto al suo arrivo. L’azienda emiliana ha scelto Oracle Transportation Manager per realizzare la soluzione, facendo leva su una scelta tecnologica avviata dieci anni fa: “Siamo partiti dalla necessità di dover fare le nostre personalizzazioni”, prosegue Coni. “Ora, abbiamo potuto sfruttare anche la piattaforma cloud per poter fare le opportune sperimentazioni e non esporre l’Erp all’esterno”. Nel periodo Covid, l’azienda ha installato dei totem per rendere più self-service il lavoro dei trasportatori, lasciando a Oracle il compito di sviluppare la app e personalizzando la soluzione con il proprio brand, per poi distribuirla su scala europea.

 

Le esperienze di Alcar Ruote e Gruppo Marazzi (foto sopra) per adattare la supply chain 

 

Anche Alcar Ruote ha dovuto adattare la propria supply chain alle mutate condizioni del 2020. L’azienda produce cerchioni in acciaio per le automobili, quindi ha originariamente realizzato con Oracle Erp Cloud un progetto che coinvolge finance, supply chain, manutenzione e monitoraggio IoT della produzione, per poter così basare l’attività su previsioni di vendita, che devono tener conto della stagionalità del prodotto (legata essenzialmente al passaggio ai pneumatici invernali).

Il periodo Covid ha inciso profondamente sul business della società e sulle relative attività di pianificazione: “Le vendite sono notevolmente calate”, ammette Stefano Mariani, It manager di Alcar Ruote. “Abbiamo dovuto rimodulare il lavoro delle squadre specializzate anche in funzione dei casi di positività che abbiamo riscontrato, per cercare di prevedere il più possibile il funzionamento delle linee in base alla domanda”. Oracle IoT Production Monitoring e Cloud Maintenance sono serviti per poter aggiornare in tempo reale le informazioni e mantenere così la continuità operativa. A questo si è aggiunta la possibilità di creare cruscotti di controllo remoto per far sì che il personale non fosse costretto a recarsi sempre in stabilimento e garantire un’organizzazione della produzione rispettosa del distanziamento e della sicurezza sanitaria.

 

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