18/05/2020 di Redazione

Come lo sviluppo low-code può aiutare il lavoro agile

L'edizione 2020 virtualizzata dell'AppianWorld è servita per riflettere sui mutamenti di scenario imposti dall'emergenza Covid-19 e sugli effetti di lungo periodo che la tecnologia può supportare.

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In questo particolare periodo, condizionato dalla pandemia Covid-19, c'è chi non rinuncia al proprio programma di eventi, ma lo adatta al nuovo contesto.

Appian ha così deciso di realizzare in modo virtuale l'edizione 2020 della propria World conference, anche se il Ceo, Matt Calkins, ha voluto comunque tenere il proprio discorso dalla sede in Virginia, rivolto a una platea assente fisicamente e collegata da remoto.

Elemento saliente delle riflessioni emerse è la constatazione che l'attuale fase, totalmente collegata a forme di lavoro distante e distribuito, è destinata a mantenere nel tempo i propri effetti e anche il graduale ritorno alla normalità non porterà al ripristino del contesto che tutti siamo stati costretti ad abbandonare: "Dobbiamo imparare a capire l'importanza del cambiamento", ha sottolineato Calkins. "Abbiamo visto quanto essenziale può essere per un'azienda sapersi adattare rapidamente e ormai da questo dipende il destino del business".

Matt Calkins, Ceo di Appian

Anche le testimonianze portate all'AppianWorld dagli ospiti sono andate nella stessa direzione. Darin Cline, vicepresidente delle operations di Bank of the West (controllata da Bnp Paribas) ha spiegato come la propria organizzazione ha risposto agli ultimi cambiamenti: "Siamo diventati agili come mai prima. Non eravamo una realtà abituata allo smart working, ma abbiamo dovuto affrontare il nuovo scenario, mantenendo il focus sull'offerta di soluzioni semplici per la nostra clientela. Nelle prime sei settimane post-lockdown, abbiamo fatto in modo di mantenere fra noi un contatto quotidiano e ascoltare sia le nostre persone che i clienti".

Ancora più diretto è stato Darren Blake, Coo della struttura sanitaria Bexley Health Neighbourhood Care: "In soli cinque giorni abbiamo creato dal nulla un'applicazione capace di tracciare i nostri pazienti fuori dall'ospedale e garantire il livello di cure necessario. Abbiamo lavorato in modo incessante e c'è voluta la piattaforma di Appian per ottenere la rapidità di sviluppo utile per raggiungere rapidamente l'obiettivo".

Tutti gli speaker si sono mostrati concordi nel ritenere che l'uscita dalla situazione di instabilità non sarà veloce e occorrerà prepararsi a nuove possibili ondate di recrudescenza del virus, con tutte le conseguenze del caso. La rivoluzione digitale, naturalmente per chi non è stato costretto a fermarsi, ha subito un'accelerazione e sapersi adattare rapidamente ha richiesto anche la capacità di scrivere o aggiornare in breve tempo le applicazioni.

Le risposte alla richiesta di nuova agilità

Appian si candida a supportare la nuova fase imposta dall'emergenza tuttora in corso con la versione 20.1 della propria piattaforma Low Code Automation, che offre la gestione centralizzata delle funzioni di Bpm, Rpa e Ia. La dashboard Automation Planner consente di visualizzare i workflow, le loro componenti, l'impatto sui costi di licenza, di manutenzione, di realizzazione (incluso il numero di sviluppatori richiesto) e anche i risparmi ottenuti.

Accanto al prodotto, il vendor propone anche nuove soluzioni pacchettizzate, a partire da Appian Guarantee, che promette la realizzazione di un primo progetto in otto settimane a 150mila dollari. Si aggiunge Quick Start Licensing, che consente a tre sviluppatori di implementare tutte le applicazioni che possono essere capaci di produrre in dodici mesi: "Diverse aziende si sono rivolte a noi per affrontare la crisi", ha enfatizzato Calkins. "Sono anni che spieghiamo quanto sia importante guadagnare in agilità. Ora è arrivato un evento che spinge a trasformare in realtà le belle parole. La nostra è una piattaforma progettata per il cambiamento". E, in questo contesto, non è mancato un cenno a quanto fatto, in Italia, da una realtà come Iccrea, capace di sviluppare e mettere in produzione tredici applicazioni in un solo anno, utilizzando gli strumenti low-code del vendor.

 

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