14/02/2018 di Redazione

Con Amp, Gmail diventa interattiva e su Google arrivano le Storie

Parte la sperimentazione su nuove funzioni di “azione diretta” all'interno della posta elettronica. Sul motore di ricerca debuttano le Amp Stories, mentre lo Smart Reply si prepara a sbarcare su Messenger e Whatsapp.

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Gmail è pronta a cambiare, e così il motore di ricerca più popolare della Rete. Google ha voluto rendere più interattiva e “movimentata” l'esperienza della posta elettronica su smartphone, grazie alle Accelerated Mobile Pages, o Amp, cioè la piattaforma di pubblicazione introdotta ormai nel 2015 con lo scopo di velocizzare il caricamento delle pagine Web sui dispositivi mobili. Amp, inoltre, accoglie al suo interno un nuovo formato, ovvero quello delle “storie”, liberamente ispirato (così si suol dire) a quelle di Sanpchat e Instagram e ai Moments di Twitter. Partiamo dalla prima notizia, che è quella di maggior interesse per chi utilizzi Gmail anche come strumento di lavoro.

La nuova versione di anteprima di Amp for Email, annunciata ieri durante una conferenza ad Amsterdam e parte della nuova Gmail Developer Preview, consente di visualizzare i messaggi di posta in modo dinamico e con la possibilità di generare immediatamente un'azione. Cliccando su un'email, per esempio, l'utente portà rispondere a un invito, prenotare una stanza d'albergo, visualizzare immagini e altro ancora, direttamente da Gmail (su finestre che si apriranno a fianco dell'inbox) e senza quindi dover aprire il browser o un'altra applicazione. Si parla al futuro perché tutto questo presuppone che il messaggio ricevuto sia stato confezionato in un certo modo, ma intuibilmente non si dovrà attendere molto per osservare i primi frutti di questa novità. Google, infatti, ha fatto sapere di essere già al lavoro con gli sviluppatori di Booking.com e di Pinterest, interessati al progetto.

L'altro annuncio di cui si diceva sono le Amp Stories, una novità che segue l'onda di un formato oggi molto popolare: comunicazioni brevi e multimediali, micro-racconti fatti di immagini, brevi testi e video. Al momento non sono stati pubblicati strumenti accessibili a tutti gli sviluppatori, bensì è partita una sperimentazione circoscritta a pochi editori: Cnn, Condé Nast (Wired), Hearst (Cosmopolitan), Mashable, Meredith, Mic, Vox Media e The Washington Post. Le “storie” create da queste testate potranno quindi trovare visibilità sul motore di ricerca di Google, mentre per tutti gli altri probabilmente ci sarà da aspettare.

Ultimamente la società di Mountain View ha rimarcato l'accento sull'esperienza d'uso da mobile, un'esperienza che necessariamente dev'essere veloce e fluida. Dallo scorso novembre i controlli di qualità delle pagine realizzate con Amp sono diventati più rigorosi, per evitare che molti siti usassero questa piattaforma solo come “aggancio” verso le pagine strandard. A partire dal prossimo luglio, inoltre, la velocità di caricamento diventerà un criterio ancor più importante nel determinare il ranking di un sito Web sul motore di ricerca.

 

Smart Reply su Gmail

 

Una terza notizia riguardante Big G arriva in concomitanza. Riguarda Smart Reply, la funzione di risposta rapida inizialmente introdotta in Inbox e poi in Gmail e in Allo (oltre che in Android Messages solo per gli iscritti a Project Fi). Grazie a essa si risparmia tempo nel replicare a domande semplici o consuete dell'interlocutore, perché la risposta viene suggerita in automatico dall'applicazione in base al machine learning (cioè a un algoritmo predittivo applicato allo storico delle conversazioni). Ora, in via sperimentale, Google estenderà lo Smart Reply alle principali applicazioni di messaggistica in circolazione, ovvero Whatsapp, Facebook Messenger, Android Messenges, Skype, Hangouts, Wechat, Slack e Line, e soltanto su dispositivi Android. Così si deduce da un annuncio rivolto ai partecipanti ad Area 120 un progetto interno alla stessa Big G. Ancora una volta, l'utente comune dovrà aspettare.


 

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