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Condannato Jay Y. Lee, numero uno di Samsung: l’incubo ricomincia

Come nel 2017, ancora una volta un tribunale ha giudicato il vicepresidente dell’azienda colpevole di corruzione e altri reati. Dovrà scontare due anni di carcere, salvo rovesciamenti della sentenza.

Pubblicato il 18 gennaio 2021 da Redazione

Condannato per corruzione, ancora una volta: Lee Jae-oyong, vice presidente di Samsung  Electronics, è stato giudicato colpevole da un tribunale sudcoreano e dovrà scontare due anni e mezzo di carcere. Sarà un ritorno dietro alle sbarre per il top manager, già condannato e incarcerato per la stessa vicenda nel 2017, per essere poi rilasciato l’anno seguente. Samsung è tra le aziende coinvolte nello scandalo che nel 2016 causò le proteste di piazza e la successiva condanna della presidente Park Geun-hye per corruzione, abuso di potere e diffusione di segreti di Stato.

Dopo il ritiro del padre Lee Kun-hee (deceduto lo scorso ottobre), il controllo dell’azienda era passato a Lee Jae-oyong, o Jay Y. Lee, secondo il nome da lui usato fuori dall’Asia. Ma nell’agosto del 2017 un tribunale di Seul lo aveva giudicato colpevole di corruzione, appropriazione indebita, trasferimento illegale di fondi all’estero, occultamento delle prove e falsa testimonianza. Della condanna a cinque anni di carcere, tuttavia, il manager oggi cinquantottenne aveva scontato appena un anno.

Lee Jae-oyong (Fonte: Wikipedia)

 

Ora il nuovo capitolo: l'Alta corte di Seul ha valutato Lee colpevole di aver corrotto  l'allora presidente e il suo consigliere affinché il governo sudcoreano sostenesse la mavora societaria agognata dalla famiglia, ovvero la fusione tra due società affiliate a Samsung Electronics (Cheil Industries e Samsung C&T). Fusione del valore di 7,7 miliardi di dollari, che fu effettivamente realizzata nel 2015 e che contribuì a rafforzare il controllo sulla holding da parte della famiglia Lee.

I due anni di carcere rappresentano una pena ben inferiore ai nove anni chiesti dall’accusa. Gli avvocati difensori di Jay Y. Lee lo hanno definito come una vittima dell'abuso di potere presidenziale e hanno descritto l'accordo del 2015 come parte della "normale attività commerciale". Ora si attende di capire se ci sarà un processo d’appello. Stando al sito di Bloomberg, il patrimonio personale di Jay Y. Lee ammonta a circa 30,5 miliardi di dollari.

 

 

Tag: samsung, corea del sud, scandali, Lee Jae-yong, corruzione

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