Non è una novità perché se ne parla da settimane, anche in merito alla richiesta fatta da Qualcomm per continuare a fornire i suoi chip a Huawei. Ora, però, è arrivata la conferma ufficiale, tramite una dichiarazione congiunta rilasciata a un giornale locale di Shenzhen: Honor verrà venduta a un consorzio di aziende, che include anche società finanziate dallo stato cinese.

Tra i membri del consorzio Shenzhen Smart City Technology Development Group, un'organizzazione finanziata dallo stato per la promozione del cloud, 5G e le tecnologie legate alle smart city, China Postal and Telecommunications Appliances, un’azienda statale che si occupa di distribuzione di prodotti di telecomunicazione, e rivenditori di elettronica come Suning e Sundan.

Nell’annuncio non è espresso il valore della cessione. Secondo quanto riportato qualche giorno fa dall’agenzia Reuters, Huawei potrebbe vendere per 100 miliardi di yuan (più o meno 15 miliardi di dollari). Una volta completata la transazione, la società cinese non deterrà alcuna quota di Honor né sarà coinvolta nella gestione e nel processo decisionale del suo second brand, sebbene la direzione aziendale e il management team non cambino.

"Questa acquisizione rappresenta un investimento guidato dal mercato per salvare la catena di approvvigionamento di Honor”, si legge nella dichiarazione firmata dalle quaranta aziende del consorzio. “È la soluzione migliore per proteggere gli interessi dei consumatori, dei rivenditori di canale, dei fornitori, dei partner e dei dipendenti di Honor”.