Pubblicato il 26 gennaio 2016 da Redazione
Nomen omen. Il link crashsafari.com fa quello che promette: manda in tilt il browser Safari e il sistema operativo sottostante in pochi secondi, scrivendo migliaia di indirizzi Web nella barra del programma e causando di conseguenza un intasamento colossale della memoria. Sia dei dispositivi mobili Apple sia, a quanto pare, dei computer. Ma non solo: sembra che lo “scherzetto” funzioni anche su device Android e su Pc che non dispongono di Safari, ma di Chrome. Il collegamento ha iniziato a circolare in Rete nelle scorse ore ed è in breve tempo diventato virale. Secondo alcune statistiche citate dal The Guardian, un Url accorciato in modo da nascondere il vero nome dell’indirizzo sarebbe stato cliccato già oltre centomila volte. La pagina, come detto, è in grado di mandare completamente in crash i dispositivi Apple, mentre quelli Android sembrano resistere meglio: ma aspettatevi comunque uno smartphone intasato e praticamente inutilizzabile. Il lato positivo è che il riavvio del sistema dovrebbe riportare la situazione alla normalità.
Il link sfrutta una funzione Javascript dell’Html5, history.pushState, sfruttata da molte applicazioni single page per aggiornare la barra degli indirizzi, anche se la pagina visualizzata non subisce cambiamenti effettivi. Va ribadito che il collegamento non è di per sé maligno e non contiene malware di alcun tipo, ma è a tutti gli effetti molto fastidioso. Ed è già diventato lo scherzo preferito di molti internauti.
Per certi versi crashsafari.com ricorda molto un bug scoperto nel 2015 e riguardante ancora una volta gli iPhone: una semplice stringa di caratteri, conosciuta come “effective power” in grado di mandare in tilt il sistema o di far riavviare il dispositivo. Per fare impazzire i melafonini, causandone il blocco temporaneo, era sufficiente inviare un messaggio da qualsiasi cellulare, anche Android e Windows Phone, composto da un’esatta combinazione di caratteri Unicode latini, arabi, cinesi e marathi (lingua indiana). Apple è poi riuscita a trovare una soluzione definitiva al problema con l’arrivo di iOs 8.4.
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