19/06/2015 di Redazione

Da Telecom Italia 60 milioni di euro per il rilancio di Olivetti

Nella razionalizzazione delle linee di business lo storico marchio di Ivrea perde buona parte dell’offerta hardware, potenziando invece servizi e soluzioni in grado di abilitare la digitalizzazione delle Pmi. Strategica è la fusione per incorporazione di

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Dare vita a un polo unico nel panorama italiano, capace di accompagnare le piccole e medie imprese nel necessario percorso di digitalizzazione. A questo punta il piano di ristrutturazione presentato a metà maggio da Olivetti, per il quale è previsto un finanziamento di 60 milioni di euro da parte di Telecom Italia, suo unico azionista. Una cifra che, oltre a supportare il piano industriale, sarà anche destinata alla ricapitalizzazione societaria.

Al centro del rilancio ci sono un’importante razionalizzazione delle linee di business dello storico marchio di Ivrea, selezionate in nome di una strategia orientata all’Internet of Things, e la fusione per incorporazione di Telecom Italia Digital Solutions, azienda di Telecom che dal 2013 si dedica proprio allo sviluppo di soluzioni M2M, IoT e cloud. La combinazione delle competenze portate in dote dai due asset darà origine a un nuovo soggetto, che opererà sul mercato con il prestigioso brand Olivetti e sarà pienamente operativo da gennaio 2016.

Secondo il piano, del core business della “nuova Olivetti” faranno parte tre principali linee di business delle sette che oggi animano l’azienda piemontese. La prima di queste è rappresentata dall’offerta per il mondo degli uffici,a partire da tutto ciò che riguarda la stampa e la sua gestione all’interno di grandi e piccole imprese. Si tratta di un business che nel 2014 ha generato ricavi per circa 100 milioni di euro e su cui Olivetti ha già investito da tempo, mettendo a punto una piattaforma di managed print service (Mps) in grado di trasformare in servizio un’offerta tradizionalmente basata sul semplice prodotto.

“Le piattaforme per la gestione della stampa stanno registrando una diffusione molto forte in alcune geografie mature come l’Inghilterra, dove i managed print service sono oggi un segmento d’offerta ormai consolidato”, sottolinea l’amministratore delegato Riccardo Delleani. “In Italia, invece, questo mercato deve ancora svilupparsi pienamente, anche se Olivetti può già vantare importanti referenze".

Retail e assistenza tecnica, due mercati importanti
La seconda linea di business che costituirà un altro pillar della nuova realtà è legata all’offerta per il mondo retail, ossia per gli esercizi commerciali, un segmento in cui la società eporediese è leader per quanto riguarda i registratori di cassa con il 30% del market share nazionale. “Qui vantiamo una expertise importante che possiamo mettere a disposizione di un mercato alle prese con un vero e proprio salto quantico”, sottolinea Delleani, ricordando che la Lob Retail ha generato nel 2014 circa 15 milioni di euro di ricavi. “Oggi il registratore di cassa è chiamato, infatti, a evolversi da oggetto isolato a strumento sempre connesso, in grado di emettere scontrini fiscali digitali e inviare in tempo reale all’Agenzia delle Entrate tutte le informazioni sugli incassi”.

Un Dna ridisegnato (dalla Delega fiscale) che si inserisce in una più profonda rivisitazione della customer experience del consumo al dettaglio, sempre più spinto verso una multicanalità capace di combinare mondo virtuale e fisico. “In questo contesto, la presenza consolidata di Olivetti all’interno di molte realtà retail consente di far evolvere il vecchio registratore di cassa in un hub incaricato di raccogliere tutte le informazioni derivanti dalla sensoristica dei punti vendita e scaricare dal cloud le funzionalità necessarie per l’analisi dei dati”. Un percorso di trasformazione che permette a Olivetti di accompagnare anche i negozi più piccoli nell’era del digitale.

Il terzo ambito su cui la società continuerà a lavorare è quello dell’advanced caring, ossia dell’assistenza tecnica, che nel 2014 ha generato circa 24 milioni di euro di ricavi. “Si tratta di un asset straordinario: oggi Olivetti dispone, infatti, di una rete di assistenza tecnica capillare, distribuita in tutta l’Italia, garantendo alle Pmi un servizio di prossimità eccezionale non solo sui nostri prodotti, ma anche per conto terzi”, afferma Delleani, sottolineando che per la crescita di questa linea di business la società punterà anche sull’ampliamento del numero di partnership.
 

La “nuova Olivetti” non avrà più, invece, un’offerta di device: Pc, tablet e chiavette che, stante l’andamento del mercato, non hanno più le giuste prospettive per poter proseguire. Altro filone importante nella storia di Olivetti è quello dei terminali bancari e postali, un mercato che sta attraversando una progressiva trasformazione innescata dai processi di dematerializzazione e dalla nuova customer journey avviata con il banking online. “La ridefinizione del rapporto con il cliente sta portando filiali bancarie e uffici postali a riconvertire la richiesta di terminali che per anni erano stati al centro delle operazioni”, chiarisce Delleani, “ridisegnando un modello basato sul prodotto all’interno di una logica digitale. Da parte nostra procederemo ad accompagnare i clienti verso i nuovi servizi, lavorando parallelamente alla migliore valorizzazione di questo asset”.

 



Anche la linea di business system, dedicata alla realizzazione di terminali su committenza, dovrà cambiare missione. “Qui l’idea è di non perdere la capacità di ingegnerizzare ‘oggetti’, ma di accorparla con la struttura retail, dove l’ingegnerizzazione è più continuativa e sostenibile”, precisa l’amministratore delegato, specificando che anche l’ultima line of business, Solutions & Services, grazie all’expertise maturata nelle soluzioni grafometriche e per la fatturazione elettronica sarà perfettamente sinergica con l’attività di Telecom Italia Digital Solutions.

Dalla ristrutturazione al rilancio
Parallelamente alla razionalizzazione dell’offerta, Olivetti sta portando avanti un importante piano di ristrutturazione, mantenendo al proprio interno le professionalità più tecniche e coerenti con le nuove attività core e destinando le altre professionalità ai settori di business di Telecom Italia, che andrà ad assorbile.

“Attraverso la razionalizzazione di Olivetti e la sua fusione con Telecom Italia Digital Solutions puntiamo a creare un soggetto unico a livello italiano, caratterizzato da competenze di ingegneria difficilmente replicabili sul mercato, perché in grado di coniugare gli skill di Tids nella messa a punto di soluzioni cloud e di data analisys con la nostra capacità di rispondere rapidamente alle esigenze dei singoli segmenti di mercato grazie a una struttura snella e particolarmente reattiva”, prosegue l’ad, sottolineando che elementi di forza della nuova realtà saranno anche il brand, ancora riconosciuto come sinonimo di qualità in Italia e all’estero, e il suo fitto canale di concessionari: una rete di 450 realtà in Italia e 500 all’estero, che per prossimità alle Pmi rappresenta il migliore candidato per guidare le piccole e medie realtà locali in un percorso di digitalizzazione fatto di tanti, ma continui piccoli passi.
 

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