28/11/2019 di Redazione

Dadone, ministro PA: procedure più snelle per gli acquisti di tecnologia

La ministra Fabiana Dadone durante Digital Italy Summit 2019 di The Innovation Group ha spiegato la propria visione di una PA più snella e digitale. E ha promette impegno sul procurement e sulle procedure di gara per le forniture tecnologiche.

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La Pubblica Amministrazione italiana deve velocizzarsi, anche per quanto riguarda gli acquisti di nuove tecnologie. Ne è convinta Fabiana Dadone, ministro per la Pubblica amministrazione, intervenuta al Digital Italy Summit 2019 organizzato a Roma da The Innovation Group. Per la ministra occorre un intervento in accelerazione sul sistema di fornitura della tecnologia attraverso gare pubbliche, per evitare che passino anni prima di poter acquistare tecnologia che in quel momento risulta magari già obsoleta. Bisogna, inolte, òavorare su un modello di posta elettronica certificata e qualificata. 

Per Dadone, inoltre, l'utilizzo negli open data e nel servizio sanitario nazionale dovrebbe spingere l'estensione del fascicolo elettronico, che è già realtà, a tutto il territorio nazionale, permettendo alla popolazione, anche più avanzata di età, di gestire in autonomia le prenotazioni e renderle più semplici. Servirebbe inoltre un piano di formazione ad hoc per il personale pubblico più in là negli anni, ma anche pronti concorsi per una nuova figura di dipendente pubblico. 

Sul tema del procurement la ministra ed è d’accordo con Roberto Masiero, presidente di The Innovation Group, sulla necessità di un'accelerazione delle procedure di acquisto. Dadone ha parlato di sfide importanti anche in ambito di interoperabilità dei dati e delle banche dati: “Ho chiesto ai Comuni, alle Province alle associazioni di categoria di trovare una strada e un punto di incontro per le aziende”, ha spiegato.

 

Fabiana Dadone, ministro per la Pubblica Amminsitrazioe

 

Stop dunque a una Pubblica amministrazione "dormiente", che richiede continuamente dati al cittadino quando in realtà ne è già in possesso. “Con un unico documento digitale si può pensare a un passo avanti verso l’identità digitale, un'identificazione della persona sulla quale la Pubblica Amminsitra può agire”.

Dadone ha in mente anche il problema dei giovani che escono dall'Università, dalla facoltà di ingegneria per esempio, e non hanno intenzione di puntare sulla Pubblica amministrazione come luogo di lavoro. Per correggere la tendenza, la ministra ha intenzione di intraprendere azioni mirate. Fa un mea culpa sulle situazioni critiche che hanno visto balzare ai disonori della cronaca fatti che hanno coinvolto dipendenti pubblici: ora il buon esempio dovrà partire dal ministero.

 

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