Dal backup alla protezione del dato, l’evoluzione di Commvault
Nel solco dello sviluppo di servizi in cloud che la pandemia ha fatto lievitare, l’azienda ha reso disponibile anche in Emea la propria soluzione as-a-service Metallic. L’obiettivo è proteggere ciò che è rilevante per le aziende ovunque si trovi e con la possibilità di spostarsi da un ambiente all’altro all’interno di infrastrutture ibride.
Pubblicato il 25 novembre 2020 da Roberto Bonino

Nata quasi trent’anni fa, Commvault è una realtà che ha costruito la propria fortuna sul backup, ma è stata anche capace di ampliare nel tempo il proprio portafoglio in direzione della protezione del dato su scala enterprise, in linea con l’evoluzione infrastrutturale delle aziende.
Quando un anno fa la società lanciò la propria soluzione SaaS di backup & recovery Metallic, era però difficile immaginarsi quanto diverso potesse essere lo scenario mondiale circa dodici mesi dopo: “La protezione degli endpoint è diventata uno dei temi portanti per tutte le realtà che hanno dovuto convertire la propria organizzazione allo smart working, in precedenza riservato solo a piccole fette della forza lavoro”, osserva Sergio Feliziani, da poco country manager di Commvault Italia. “E anche la migrazione verso il cloud ha subito un’accelerazione dovuta alle differenti condizioni di lavoro e all’aumento delle esigenze di scalabilità e flessibilità”.
La disponibilità in Emea di Metallic, dunque, arriva nel momento più opportuno, forte dei progressi già realizzati negli Stati Uniti e in Asia-Pacifico, ma anche di un accordo pluriennale con Microsoft per integrare tutto il portafoglio di data protection nella piattaforma Azure.
La soluzione si compone di diverse declinazioni. Metallic for Office 365 protegge ciò che viaggia sulle varie tecnologie di Microsoft, come Sharepoint, Exchange, OneDrive, Teams e così via: “Può agire anche come prodotto di backup cloud-to-cloud, allo scopo di soddisfare le esigenze dei clienti alla ricerca di maggiori capacità di backup rispetto a quelle offerte dai cloud provider”, fa notare Edwin Passarella, sales engineering manager di Commvault Italia. A questo si aggiungono Metallic for Endpoints (protezione di desktop e laptop, compresi i Mac) e Metallic Cloud Storage, che consente di fare il backup di specifici workload in cloud, ma anche di memorizzare copie attive on-site localmente per un recovery più rapido in caso di necessità.
Sergio Feliziani ed Edwin Passarella, Commvault Italia
Il backup-as-a-service può essere gestito da una console unica (Command Center), in combinazione con la soluzione enterprise Hyperscale X, su workload distribuiti on-premise, su cloud pubblico o ibridi. Gli interessati possono abbonarsi al servizio sul sito Metallic.io, ma Commvault lavora anche con diversi partner che possono offrire un servizio più completo alle aziende: “I clienti possono essere pronti a lavorare con la soluzione in quindici minuti”, enfatizza Passarella, “a patto di escludere l’upload di dati già esistenti, che possono richiedere un certo tempo per essere caricati in cloud”. Il package può includere anche la componente di E-Discovery, modulo aggiuntivo utile per sapere sempre dove si trovano i dati di cui si necessita, non solo per esigenze operative, ma anche, per esempio, in caso di audit.
Oltre agli sviluppi di prodotto, Commvault è molto attenta al rapporto con varie tipologie di partner. Nel mondo cloud, non c’è solo Microsoft, ma anche Aws, che ha integrato Metallic nel proprio marketplace: “Ma è importante anche il rapporto con i system integrator e con i partner locali, per i quali è partito in luglio un nuovo programma”, sottolinea Feliziani. “In Italia, con i distributori Arrow e Icos, abbiamo lavorato molto sulla formazione e ora è in corso una selezione per individuare i soggetti più adatti a indirizzare il mercato enterprise e verso la Pubblica Amministrazione, oggi più ricettiva verso i servizi in cloud”.
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