19/05/2015 di Redazione

Data center a prezzo di saldo, Google abbassa i costi del cloud

Big G ha lanciato nuove politiche per il “noleggio” delle capacità di calcolo sulle sue piattaforme di elaborazione. Le istanze più leggere costeranno ora 0,006 dollari per ogni ora di utilizzo, con una riduzione dell’onere per gli utenti del trenta per c

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Benvenuti al Google Discount. Big G ha infatti deciso di abbassare drasticamente i prezzi dei suoi servizi di elaborazione sulla nuvola, riducendoli fino al trenta per cento per i processi più “leggeri”. Una cosiddetta “Micro Instance” sulla piattaforma Google Cloud costerà da oggi, per i clienti statunitensi, 0,006 dollari per ogni ora di utilizzo. Per i task più elaborati, invece, i tagli sono più modesti: si va dal cinque per cento per quelli più pesanti al venti per cento delle “Standard Instance”. L’obiettivo di Mountain View è adeguare i listini ai costi effettivi dell’hardware, che ancora oggi sembra continuare a seguire i trend descritti dalla Legge di Moore. Un andamento non rispettato invece dalle tecnologie cloud, i cui prezzi in questi ultimi mesi sono scesi sistematicamente di sei o sette punti l’anno. Il che significa meno di un quarto rispetto all’hardware.

Secondo quanto reclamizzato dalla stessa Google, grazie a questa nuova politica, i servizi offerti dalla sua piattaforma cloud costeranno, complessivamente, il quaranta per cento in meno rispetto ai diretti competitor. Il 26 per cento è dato dalle differenze di prezzo con gli altri player, a cui va aggiunto un ulteriore 14 per cento derivante da policy di “fidelizzazione” dei clienti.

Ma gli sconti non sono l’unica novità presentata in questi giorni da Mountain View. Il colosso statunitense ha infatti lanciato una nuova classe di istanze, ribattezzata “Preemptible Instance”, che sfrutta in modo casuale lo spazio libero presente in un certo momento nei data center di Big G. Con una filosofia che ricalca le istanze “spot” di Amazon Web Services, il cliente può “affittare” questa capacità di calcolo inutilizzata, che verrà però bloccata quando richiesta da altri processi.

 

 

Lo scopo è in primis abbassare i prezzi per l’utente, che potrà risparmiare fino al settanta per cento rispetto ad altre tipologie di istanze. In aggiunta, poi, Google potrà tenere impegnata sistematicamente tutta la potenza di calcolo disponibile nei data center, senza tempi morti. Quando un altro processo più “costoso” dovrà essere elaborato, il sistema allerterà il cliente dell’interruzione con un segnale specifico e l’istanza iniziale verrà messa in pausa, per essere analizzata successivamente.

 

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