04/05/2022 di Redazione

Dell lancia nuovi servizi cloud, alleanze e progetti solidali

Annunciate nuove collaborazioni e integrazioni tecnologiche, tra cui quella con Snowflake. Insieme a Microsoft e Intel, parte l’iniziativa dei Solar Community Hub.

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Nuovi servizi cloud, alleanze, progetti solidali: c’è un po’ di tutto tra gli annunci snocciolati da Dell nel corso dell’annuale convention, il Dell Technologies World, in scena a Las Vegas. Qui la società texana da qualche tempo ha scelto, abbandonando la natìa Austin, di trasferire le celebrazioni e gli annunci del suo tradizionale appuntamento con clienti, partner e giornalisti. Un appuntamento che in questo 2022 torna in presenza dopo le edizioni online degli ultimi due anni. Da Las Vegas, dunque, sono giunte novità riguardanti il cloud, lo storage, la cybersicurezza e anche le iniziative etiche e sociali.

“I nostri clienti necessitano di ridurre la complessità e ricercano soluzioni che utilizzino un approccio comune alla gestione dei dati ovunque si trovino, dai cloud pubblici ai data center fino all'edge", ha commentato Chuck Whitten, co-chief operating officer di Dell Technologies. “Stiamo predisponendo un portfolio di software e servizi che semplificano gli ambienti e le proposte on-prem e multi-cloud”.

L’offerta dei servizi cloud raggruppati sotto al portfolio Dell Apex si allarga con nuove possibilità, che allungano una lista già corposa (servizi di analytics, backup, supercalcolo, infrastruttura desktop virtuale, database, applicazioni Sap, Oracle e Microsoft). I nuovi servizi gestiti Apex Cyber Recovery Services, erogati in formula SaaS, permettono di semplificare le attività di ripristino in seguito ad attacchi informatici: Dell, in particolare, gestisce le operazioni di vault con frequenza quotidiana e assiste i clienti nelle procedure di recupero dei dati.

 

Chuck Whitten, co-chief operating officer di Dell Technologies, dal palco di Las Vegas

 

Altra novità riguarda la collaborazione con Microsoft. Sul marketplace di Azure debutta PowerProtect Cyber Recovery per Microsoft Azure, un servizio che permette di creare all’interno del cloud pubblico dei vault fisicamente isolati, nei quali conservare i dati più importanti. Proposte simili non sono una novità assoluta nel mercato e oggi stanno prendendo piede anche per dare risposta al crescente pericolo dei ransomware. In caso di attacco, il servizio di Dell permette di effettuare il recovery all'interno del data center aziendale, o in una nuova rete privata Azure oppure all'interno di un ambiente Azure non impattato dall’evento.

Dell non dimentica nemmeno l’altro grande operatore concorrente di Microsoft, cioè, Amazon. Project Alpine, un’offerta di software nel cloud pubblico, dopo la presentazione dello scorso gennaio permette ora di eseguire attività di storage (a blocchi, a file o a oggetti) in cloud pubblici come Aws e Azure. Questa possibilità serve sia a evitare di dover sviluppare diverse versioni di applicazioni per cloud differenti, sia per condurre attività di analytics. All’interno della collaborazione con Amazon è stato annunciato anche un nuovo servizio chiamato CyberSense per Dell PowerProtect Cyber Recovery per Aws, il quale permette di eseguire attività di analytics, scansione di dati e metadati, machine learning, analisi forense, monitoraggio di file e database per identificare le copie integre e usarle nelle procedure di ripristino.

Altra collaborazione portata sul palco di Las Vegas è quella con Snowflake, azienda specializzata in soluzioni di analytics eseguibili nel cloud pubblico. Presto sarà possibile utilizzare dati on-prem, conservati tramite lo storage a oggetti di Dell, per attività di analytics tramite Snowflake Data Cloud, scegliendo se mantenere i dati su risorse locali o se copiarli in un cloud pubblico. Dell e Snowflake completeranno le integrazioni tra i rispettivi prodotti nella seconda metà dell’anno.

 

Un container del progetto di "hub solare" in Amazzonia

 

Venticinque “hub” in giro per il mondo
Di tutt’altro genere, ma sempre ad alto contenuto tecnologico e resi possibili dall’alleanza con altri grandi aziende Ict, sono gli annunci riguardanti i progetti sociali e solidali di Dell. Con l’iniziativa Solar Community Hub verranno realizzati 25 centri tecnologici, alimentati a energia solare, in altrettante aree remote del Pianeta, distribuite su tre continenti. L’obiettivo è quello di migliorare la qualità di vita e creare opportunità di studio e di lavoro per le comunità locali coinvolte.

L’iniziativa vede la collaborazione di Dell, Microsoft, Intel e la no-profit Computer Aid. Insieme, le quattro società realizzeranno 25 “hub” alimentati a energia solare, che potranno migliorare l'accesso alla tecnologia, al lavoro, all’assistenza sanitaria, alla formazione scolastica e imprenditoriale. Dell, in particolare, metterà a disposizione i suoi computer e server, tecnologie di rete 5G, edge computing e altri servizi, che saranno gestiti direttamente dalle comunità in modo da rispondere alle necessità specifiche di ciascuna di esse.

“Gli studi dimostrano che l'impatto più significativo inizia con l’empowerment delle comunità locali”, ha commentato Cassandra Garber, vice president of environmental and social governance di Dell Technologies. “Grazie ai Solar Community Hub, le comunità potranno accedere a risorse e infrastrutture affrontando i problemi più urgenti. Questa evoluzione mette al centro le esigenze delle comunità, e siamo entusiasti di assistere e di prendere parte all'impatto che queste collaborazioni avranno in tutto il mondo”.
 


Il primo hub è già stato inaugurato a Boa Esperança, in Brasile, in collaborazione con la Foundation for Amazon Sustainability (Fas). All’interno di container riconvertiti, alimentati principalmente a pannelli solari e arredati con mobili proveniente da fonti sostenibili, sono stati creati degli spazi tecnologici attrezzati di computer desktop, notebook rugged, server, proiettori e modem/router Wi-Fi.

Qui, i membri di una dozzina di  comunità fluviali e tribù indigene dell'Amazzonia potranno accedere a
programmi didattici, lezioni universitarie e corsi professionali, senza dover affrontare lunghi trasferimenti per usufruire di scuole e servizi. I partecipanti sono già inseriti nel più ampio programma Bolsa Floresta della Fas, avviato nel 2008 e teso a contrastare la deforestazione dell’Amazzonia attraverso la creazione di comunità. I prossimi progetti di Solar Community Hub, già finanziati del tutto o in parte, saranno realizzati in Messico e in Sudafrica.

 

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