Dopo il surreale assalto al Campidoglio dei supporter di Donald Trump, la notte degli scontri a Washington, seguita a distanza da tutto il mondo, si è conclusa con un bilancio di quattro morti, 13 i feriti e 52 persone arrestate. Per molte l’accusa è quella di aver violato il coprifuoco previsto tra le misure di lockdown, ma ciò che ha forse più colpito l’opinione pubblica è stato l’atto stesso di violazione di un luogo simbolo della democrazia statunitense, il Congresso. In quel momento nel palazzo di Capitol Hill i deputati riuniti stavano certificando la vittoria elettorale di Joe Biden.
Nei giorni scorsi Trump aveva utilizzato (come è suo solito) i social network per aizzare i suoi sostenitori, sparando le sue ultime cartucce nella polemica contro Biden. Una campagna mediatica, combattuta a suon di tweet e di post su Facebook, a cui il repubblicano si è dedicato negli ultimi due mesi. A detta di Barack Obama, la violenza dei Proud Boys che ieri hanno preso d’assalto il Campidoglio è stata "incitata da un presidente che ha continuato a mentire sul risultato delle elezioni".
Ieri pomeriggio, ora locale, nel mezzo degli scontri il tycoon ha messo la ciliegina sulla torta: con un video e un corrispondente tweet, ha invitato i manifestanti a tornare a casa, senza però evitare le ennesime accuse condite di vittimismo. “Queste sono le cose e gli eventi che accadono quando una vittoria schiacciante sacrosanta viene strappata via in modo tanto brutalmente e bruscamente ai grandi patrioti, trattati e ingiustamente per troppo tempo. Andate a casa pacificamente. Ricorderemo questo giorno per sempre!”.
Twitter ha dapprima segnalato (come già fatto in passato su altre affermazioni di Trump) che “la rivendicazione della frode elettorale è materia di dibattito”, e dunque non può essere spacciata per verità. Tre “cinguettii” di Trump sono stati cancellati, con debita segnalazione: “Per effetto della situazione senza precedenti delle violenze in corso a Washington, D.C., abbiamo richiesto la rimozione di tre tweet di @realDonaldTrump pubblicati oggi, a causa di gravi e ripetute violazioni della nostra policy di Integrità Civica”.
La società ha poi deciso di bloccare per almeno 12 ore l’account dell’ex presidente e che ulteriori violazioni delle regole di Twitter (incluse quelle sulle minacce violente) porteranno a una sospensione permanente. Le esternazioni, le immagini e i video pubblicati da @realDonaldTrump fino a ieri restano comunque visibili su Twitter, per la parziale gioia dei suoi 88,7 milioni di follower. Altri social network hanno adottato misure simili: account sospeso per 24 ore per Facebook e Instagram, blocco fino a data da destinarsi per Snapchat.