Einstein diventa il perno dell’AI generativa in salsa Salesforce
L’evento Dreamforce ha fatto da teatro alle ultime evoluzioni tecnologiche tutte concentrate sull’intelligenza artificiale. Ufficializzata anche la chatbot CoPilot e la declinazione Studio, per personalizzazioni diffuse nelle differenti applicazioni del gruppo.
Pubblicato il 14 settembre 2023 da Roberto Bonino

Di intelligenza artificiale Salesforce ha iniziato a parlare e proporre da parecchio tempo, concentrando i propri sforzi sulla piattaforma Einstein. L’edizione 2023 di Dreamforce ha fatto da teatro agli ultimi sviluppi su questo fronte, inevitabilmente accodati all’onda montante del “generative”.
Nasce così Einstein 1, nuova declinazione della tecnologia, che si accompagna al ridisegno di Data Cloud e a un adattamento complessivo dell’offerta: “Alla base c’è il concetto di trusted Ai, ossia di strumenti immediatamente utilizzabili, sicuri e costruiti rispettando i principi dell’etica”, ha sottolineato Clara Shih, Ceo di Salesforce AI. “La nostra idea è che le aziende clienti possano a loro volta diventare degli Einstein e siano allo stesso tempo più produttivi”.
Già nello scorso marzo, Salesforce aveva presentato Einstein Gpt, declinazione aggiornata del proprio Crm, costruita in buona misura sulla chatbot ChatGpt, per poi procedere con l’integrazione di questa tecnologia in Mulesoft, Tableau e Slack. Altri aggiornamenti nella stessa direzione erano seguiti in giugno, allorquando aveva fatto la propria comparsa anche il cosiddetto “trust layer”, un’architettura AI sicura studiata per impedire ai large language models (Llm) di trattenere i dati sensibili dei clienti.
Clara Shih, Ceo di Salesforce AI
A Dreamforce l’attenzione si è concentrata su Einstein e Data Cloud, entrambi ora appoggiati nativamente sulla piattaforma di metadati Einstein 1: “Vogliamo aiutare le imprese a connettere in sicurezza qualsiasi dato a esperienze Crm alimentate dall’AI”, ha ripreso Shih. “Siamo stati i primi a creare un’infrastruttura di metadati per connettere dati e applicazioni in modo trasparente. Ora le imprese possono creare applicazioni e workflow alimentati dall’AI per aumentare la produttività, ridurre i costi e offrire user experience superiori”.
La piattaforma Einstein 1 può gestire quantità massicce di dati provenienti da altri sistemi e immediatamente messe a disposizione in forma di oggetti Salesforce eseguibili. I flussi possono essere attivati da qualunque cambiamento su qualsiasi oggetto e su larga scala, che si tratti di un evento proveniente da un dispositivo IoT, da una preview o da una previsione AI-based, con capacità fino a 20mla eventi al secondo, per poi interagire con qualunque sistema di un’azienda, compresi quelli legacy tramite Mulesoft.
Il trust layer annunciato in giugno è ora parte integrante di Einstein 1 e serve a conservare i dati dei clienti in Salesforce, mascherandoli dagli Llm, con alert su risposte potenzialmente tossiche e possibilità di tenere traccia per audit. L’accesso a Data Cloud rimodellato è disponibile per tutti i clienti della Entreprise Edition o successive, con unificazione gratuita fino a 10mila profili di utenti ed esplorazione dei dati gratuita con due licenze di Tableau Creator.
Altra novità complementare arrivata da Dreamforce è Einstein CoPilot, una chatbot in linguaggio naturale utile per tutti coloro che desiderano interrogare i dati proprietari di un’azienda o provenienti da Data Cloud, per ottenere risposte pertinenti costruite sull’AI. L’offerta si completa con Einstein CoPilot Studio, strumento di personalizzazione della chatbot per supportare nella più celere chiusura di contratti, nella razionalizzazione dei customer service, nella trasformazione dei siti Web in funzione degli storici di navigazione personalizzati o nella trasformazione in codice dei prompt in linguaggio naturale Studio permette anche di configurare CoPilot per l’utilizzo su altri canali di comunicazione, come siti Web con chat in tempo reale, WhatsApp, Sms o Slack.
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