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Ellison sfida Cisco ed Emc: l’hardware Oracle è più conveniente

L’ex Ceo, attuale presidente e Cto dell’azienda di Redwood Shores, ha presentato la nuova famiglia X5 di server, sistemi ingegnerizzati Exadata, appliance per database, Big Data e recovery: per tutte la promessa è quella di alte performance combinate a prezzi che, per la prima volta, battono quelli di Cisco ed Emc.

Pubblicato il 23 gennaio 2015 da Valentina Bernocco

In due lettere, anzi una lettera e una cifra, X5, Oracle racchiude la sua sfida a Cisco ed Emc nel mondo dell’hardware – server, sistemi ingegnerizzati, appliance designate a svolgere compiti specifici – e si prepara a competere sul terreno del prezzo. Davanti ai giornalisti presenti nella sede di Redwood Shores e collegati in webcast, Larry Ellison in persona ha presentato i nuovi prodotti (in arrivo nei prossimi mesi) definendoli come “il futuro dei datacenter”. E ribadendo più volte come escano vincitori dal confronti con i costi richiesti dai competitor, a fronte di prestazioni inferiori.

Si tratta di un cambiamento di strategia non da poco per Oracle, la cui offerta storicamente ha puntato sul fattore performance più che sull’appetibilità dei prezzi. Lo stesso presidente e Cto (che, abbandonata la poltrona di amministratore delegato, non ha invece abbandonato le occasioni di visibilità) ha ammesso che finora i sistemi di Vce, la joint-venture di Cisco ed Emc, hanno saputo proporsi a costi inferiori rispetto a Oracle, affermandosi nel segmento dei server a due socket con architettura x86. “Ora abbiamo una nuova strategia”, ha detto Ellison. “Vogliamo competere nel segmento dei server a due socket. E per quello che vedo il modo giusto per competere è proporre il prezzo più basso”.

La nuova appliance per database di fascia alta, per esempio, potrà essere acquistata a 68mila dollari contro ii 180mila richiesti da Vce per un sistema convergente vBlock di analogo livello.

La presentazione non ha incluso dettagli sulle specifiche tecniche, ma Ellison ha parlato di nuove componenti, processori Intel di ultima generazione e software migliorati. La famiglia X5 include i sistemi ingegnerizzati Exadata X5 ed Exalogic X5, progettati rispettivamente per le applicazioni database e per applicazioni Oracle, Java e altre; include, inoltre una serie di appliance: Database Appliance X5, Big Data Appliance X5, Zero Data Loss Recovery Appliance e Virtual Compute Appliance X5.

 

 

La famiglia X5

Exadata X5 è stato progettato per eseguire tutti i carichi di lavoro di Oracle Database e può scalare sia in termini di capacità di calcolo sia di storage. I suoi componenti includono server per database scalabili, server per lo storage intelligente e connettività InfiniBand; la quantità di memoria flash configurabile costa ora quanto costava, su precedenti sistemi Exadata, l’analoga quantità di memoria su disco ad alte prestazioni. Ellison ha sottolineato come questo sistema sia a prova di errore: “Non esiste un singolo point of failure su questo sistema. Un server di calcolo può avere un problema, e così una connessione di rete o uno storage server. Ma non importa. Continuerà a funzionare”.

Con il Exalogic X5 Oracle intende invece offrire alle aziende una soluzione “progettata come un private cloud”, ha detto il chairman e Cto. In altre parole, il software eseguito da Exalogic è il medesimo che gira su Oracle Cloud e questo dettaglio è cruciale per poter spostare dati e applicazioni dal cloud pubblico a quello privato del data center aziendale, e viceversa. Il concetto è stato illustrato da Ellison: “Il cloud diventerà sempre più popolare ma i data center non scompariranno. E uno dei punti su cui dovremo focalizzarci è il modo in cui interconnettere i centri dati alla nuvola”. L’obiettivo è quello di poter spostare dati e applicazioni dall’on premise aziendale al cloud semplicemente “schiacciando un bottone”, e per questo tra i due ambienti dovrà esistere “un certo grado di compatibilità”. Le componenti al centro di Exalogic X5 sono server two-socket, networking veloce InfiniBand e storage a basso costo, oltre a un software per la gestione del cloud integrato.

Con l’aggiornamento X5 della Virtual Compute Appliance, utilizzato in abbinamento ai sistemi di storage flash della serie FS1, si può disporre di un’infrastruttura convergente completa. La promessa è quella di una riduzione della complessità infrastrutturale (fino al 70%), di maggiore velocità nel deployment delle applicazioni (sette volte più rapido) e di un taglio delle spese di capitale (fino al 50%).

La nuova Database Appliance incorpora capacità di calcolo, storage e software in grado di semplificare lo sviluppo, la manutenzione e il supporto per i carichi di lavoro delle applicazioni di database. Rispetto a precedenti versioni, la X5 è stata migliorata sia in termini di flash caching, sia di connettività (con InfiniBand integrato), sia di capacità di calcolo (più core), sia di storage, nonché con un maggior grado di automazione.

La Zero Data Loss Recovery Appliance X5 è una soluzione per la protezione dei dati che, a detta di Oracle, annulla il rischio della perdita di informazioni nella procedura di backup. La nuova versione utilizza processori più veloci e vanta il 30% di capacità in più per singolo rack.

La Big Data Appliance x5, invece, è pensata per i carichi Hadoop e NoSq e dispone, rispetto a modelli recedenti, di una quantità doppia di Ram e di core. Rispetto a una soluzione custom-built, a detta di Oracle è possibile risparmiare oltre un terzo del Tco calcolato su tre anni e tagliare del 30% i tempi di deployment.

 

 

Tag: oracle, sistemi ingegnerizzati, hardware

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