European Digital Identity, come funzionerà l’Identità Digitale Europea
La Commissione Europea ha presentato il framework per la realizzazione della piattaforma. Si punta a realizzare un servizio di ID digital wallet che darà garanzie di privacy.
Pubblicato il 04 giugno 2021 da Redazione

La Commissione Europea ha presentato ufficialmente il suo progetto di European Digital Identity: un passaporto digitale valido in tutta Europa, utile per accedere a servizi di qualsiasi tipo, dall’apertura di un conto bancario all’affitto di un appartamento, dal pagamento di una tassa all'iscrizione all’università, usando una semplice applicazione per smartphone. Per ora abbiamo le linee guida, che dovranno tradursi in una piattaforma e in un’applicazione di ID digital wallet, che (nelle intenzioni) darà garanzie di privacy e sicurezza superiori a quelle già proposte da Apple, Google, Thales e da vari istituti finanziari.
La futura European Digital Identity permetterà a tutti i cittadini Ue, ma anche ai residenti e alle aziende registrate in un Paese membro dell’Unione di dimostrare la propria identità per beneficiare di servizi online o condividere documenti. Gli utenti, spiega la Commissione, potranno “dimostrare la loro identità e condividere documenti elettronici con un solo click tramite smartphone. Potranno accedere a servizi con la loro identificazione digitale nazionale, che sarà riconosciuta in tutta Europa. Serviranno piattaforme molto estese per accettare l’uso dei wallet European Digital Identity su richiesta dell’utente, per esempio per dimostrare la loro età”.
L’utilizzo dell’European Digital Identity wallet non sarà obbligatorio, ma sempre a discrezione dell’utente, sottolinea la Commissione. “L’identità digitale europea”, ha dichiarato Margrethe Vestager, executive vice president del gruppo Europe Fit for the Digital Age, “ci permetterà di fare in qualsiasi Stato membro le operazioni che facciamo a casa nostra, senza costi extra e con minori ostacoli. Che si tratti di affittare un appartamento o di aprire un conto bancario al di fuori della nostra nazione di residenza. E potremo farlo in un modo sicuro e trasparente. Dunque potremo decidere quante informazioni personali vogliamo condividere, con chi e per quale scopo. Questa è un’opportunità unica di sperimentare meglio che cosa significhi vivere in Europa ed essere europei”.
“I cittadini europei”, ha aggiunto Thierry Breton, commissario europeo per il Mercato interno e i servizi, “si aspettano non solo un elevato livello di sicurezza, ma anche comodità nel relazionarsi con le amministrazioni nazionali, per esempio per inoltrare una dichiarazione dei redditi o per iscriversi a un’università europea, avendo bisogno di una identificazione ufficiale”. Che ci sia voglia di servizi digitali comodi da usare è dimostrato, in Italia, dall’ampio utilizzo delle credenziali Spid, servizio che ha superato i 20 milioni di utenti registrati.
Come funziona l’Identità digitale europea
I cittadini potranno usare i loro wallet per archiviare e condividere dati per qualsiasi tipo di servizio (pubblico e privato), dal pagamento delle tasse all’iscrizione all’università, dall’attivazione di un contratto d’affitto al noleggio di un’automobile. Le aziende, grandi o piccole, tramite la European Digital Identity potranno offrire nuovi servizi ai loro clienti. In base al framework legislativo presentato dalla Commissione Europea, gli Stati membri Ue potranno offrire a cittadini e aziende dei digital wallet che saranno collegati alle identità nazionali (per esempio la carta d’identità) usando come garanzia un altro documento (patente di guida, diplomi, conti bancari).
I servizi di ID digital wallet potranno essere erogati da autorità pubbliche o società private, purché riconosciute dallo Stato membro. Per i cittadini non ci sarà necessità di usare altri metodi di identificazione né di condividere dati personali se non quelli strettamente necessari per la singola operazione. La Commissione Europea assicura che con questo metodo avremo pieno controllo sui dati che vengono condivisi con terze parti e potremo tenere traccia di queste condivisioni.
I prossimi passi
La proposta della Commissione Europea è accompagnata da una Raccomandazione. Gli Stati Membri sono stati invitati a mettere a punto un insieme di strumenti comuni (un toolbox che dovrà includere l’architettura tecnologica, gli standard e le linee guida per le best practice), cominciando da subito a lavorarci per arrivare pronti entro il mese di settembre 2022.
In parallelo al processo legislativo, la Commissione lavorerà con gli Stati membri e con il settore privato sugli aspetti tecnici dell’Identità Digitale Europea. Nell’iniziativa Digital Compass la Commissione punta a raggiungere entro il 2030 una serie di traguardi, tra cui la disponibilità online di tutti i servizi della Pubblica Amministrazione, l’accesso generalizzato ai documenti sanitari digitali e l’estensione di servizi di identità digitale all’80% dei cittadini europei.
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
- Gdpr e Pubblica Amministrazione, la compliance non è facile
- Esprinet in tour per illustrare le opportunità del Pnrr al canale
- Salesforce, Paolo Bonanni guida la divisione Pubblica Amministrazione
- ServiceNow si consolida in un’Italia a diverse velocità
- Pnrr e Pubblica Amministrazione, tante attese nonostante la crisi
NEWS
- Dati di sicurezza riuniti in un solo luogo con Amazon Security Lake
- Vendite di Pc in calo del 29%, Hp continua a guardare al futuro
- La piattaforma Sgbox si allarga con la gestione degli incidenti
- Phishing endemico, ma è quello mirato a fare i maggiori danni
- Il cloud ibrido ispira le evoluzioni software di Infinidat